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Monte San Biagio: per i disabili impossibile prendere il treno

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Avere la possibilità di prendere il treno dovrebbe essere un diritto di tutti, specialmente per le persone con disabilità che magari devono raggiungere la Capitale per migliorare il suo stato di salute, ma evidentemente per le Ferrovie dello Stato (così si chiamavano precedentemente, prima dello spezzettamento voluto dall'ex amministratore delegato Moretti) non è così.

É accaduto stamattina 22 Settembre, alla Stazione di Monte San Biagio, dove un pensionato con difficoltà di deambulazione ha perso ripetutamente il treno, perché non poteva salire con le proprie forze le scale del sovrappasso presente e non poteva utilizzare l'ascensore, destinato proprio per le persone come lui, perché chiuso a chiave.

L'unica persona in stazione era l'addetto alla biglietteria, che non era autorizzata al possesso delle chiavi, e non poteva aiutare il poveretto.

Richiamati dalle lamentele ad alta voce, alcuni viaggiatori hanno provato ripetutamente a telefonare al numero visibile sul cartello nell'ascensore, ma tale numero risultava inesistente, aggiungendo così al danno la beffa. Non sapendo più cosa fare, ci si è rivolti ai carabinieri per consentire al poveretto di prendere il treno, avendone già persi due.

Purtroppo neanche la forza pubblica riusciva a risolvere il problema, non riuscendo a  rintracciare la persona responsabile della custodia delle chiavi, per cui solo la buona volontà di alcuni viaggiatori consentiva di risolvere in qualche modo il problema, portando a spalla il poveretto a loro rischio e permettendogli di salire sul treno in arrivo.
Tutto bene quindi?

Non possiamo dirlo, perché in qualche modo la soluzione è stata data dall'italiano modo di arrangiarsi e in qualche modo risolvere problemi, che le istituzioni non riescono neanche ad affrontare, come le difficoltà di deambulazione di una persona che, giova ricordarlo, è un maresciallo in pensione; probabilmente dopo anni di servizio non ha ormai una buona opinione dello Stato che ha servito per molti anni, ricevendo una simile ricompensa.

Certamente Trenitalia, di fronte a una eventuale lamentela, risponderà che non è di sua competenza la manutenzione e l'apertura dell'ascensore,e rimpallerà la cosa a qualcun altro ancora e così via, rimane il fatto che un cittadino, tra parentesi un cittadino debole in quanto invalido, ha avuto la sua razione quotidiana di ingiustizia e vessazione

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