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Tutti uniti per la valorizzazione dell’antica via Appia, la via Flacca e la via Francigena

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Martedì 18 a Fondi la firma del protocollo d’intesa attorno al “Piano d’Azione” per  formare un tavolo comune per la promozione degli antichi cammini.

Una firma che si potrebbe definire “storica”: è quella che apporranno martedì 18 ottobre a Fondi gli amministratori dei comuni del sud pontino insieme agli enti territoriali per siglare il “Piano d’azione per la promozione e valorizzazione della via Appia e degli antichi cammini ad essa connessi e funzionali via Flacca e via Francigena”.

Si tratta in generale di una vera e propria opportunità per tutto il comprensorio di valorizzare a pieno l’offerta del territorio che attrae un numero sempre maggiore di utenti che praticano il turismo culturale e naturalistico. Opportunità per  cogliere al volo il “treno” della programmazione Regionale ed Europea nel cui piano POR 2014-2020 il sistema dell’Antica via Appia è inserita come attrazione per la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale.

Il piano, presentato lo scorso 3 ottobre a Fondi in una riunione tenutasi a palazzo Caetani vedrà il sostanziale via libera nell’appuntamento di martedì prossimo con la firma del protocollo d’intesa tra i comuni di Terracina, Monte San Biagio, Fondi, Itri, Sperlonga, Gaeta, Formia, Minturno, Castelforte e SS Cosma e Damiano, insieme al parco regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, Parco regionale Monti Aurunci, Parco regionale Riviera d’Ulisse, XVII e XXI Comunità Montana, Consorzio di Bonifica del Sud Pontino e Sistema Bibliotecario Sud Pontino.

Obiettivo del Piano d’Azione è quello di costituire una rete del patrimonio storico-culturale, archeologico, monumentale e paesaggistico territorio di confine del basso Lazio, visto che la rete degli antichi e leggendari cammini costituiti dall’Appia “Reginae Viarum”  -Via Flacca antica e via Francigena rappresenta, per il Lazio e per gli ambiti territoriali attraversati, una risorsa di grandissima attrazione culturale, turistica e paesaggistica.

Il protocollo d’Intesa insomma occorre anche per coordinare e aggiornare, anche mediante l’istituzione di un apposito tavolo tecnico-istituzionale, tutte le attività correlate agli strumenti di programmazione, delineando nel contempo le strategie e le linee-guida degli interventi per la valorizzazione dei territori attraversati dagli antichi cammini.

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