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Usi civici, gli "Amici di Beppe Grillo" contro le alienazioni

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Con nostra grande sorpresa abbiamo letto dai giornali che, Lunedi 24 Ottobre, la commissione urbanistica-usi civici-assetto del territorio, presieduta dal consigliere Vincenzo Mattei, ha approvato altre 6 (sei) alienazioni di terreni demaniali sulla Duna di Fondi. Premesso che:


• Non stiamo parlando di terreni occupati da agricoltori, prevalentemente a monte della S.S. Flacca, che coltivano i terreni ed hanno costruito casa per viverci, ma di imprenditori che hanno realizzato, a ridosso della duna costiera, proficue attività ricettive (campeggi e servizi accessori), magari anche realizzando costruzioni senza alcuna autorizzazione;


• Era molto meglio che quei terreni restassero di proprietà della collettività e che fossero assegnati in concessione alle imprese a fronte di canoni congrui
rispondenti ai valori di mercato. Il canone concessorio previsto (e comunque sottostimato) era stato fissato a € 2,55 per metro quadro annui, per cui su 10.000
mq si sarebbero incassati 25.500 € ogni anno per tutta la durata della concessione, con i terreni che sarebbero rimasti dei cittadini Fondani;


• Si è preferito invece alienare i suddetti terreni al prezzo irrisorio tra i 30 ed i 35 €uro a mq, quindi tra i 30.000 ed i 35.000 €uro ad Ettaro, addirittura con un
pagamento rateizzato in 10 anni al tasso di interesse dello 0,20 % all’anno;


• Con questa scelta gli amministratori comunali sottraggono alla disponibilità del Comune e soprattutto alla collettività fondana: o Un’entrata certa annuale per le casse comunali; o Alcune tra le aree strategicamente più importanti e cruciali per la pianificazione (da sempre promessa) dell’assetto complessivo del nostro litorale, compromettendo così ogni possibile futuro sviluppo turistico della nostra costa.


Come attivisti del Meetup “Amici di Beppe Grillo di Fondi” abbiamo già espresso il nostro dissenso sulle alienazioni, a prezzi di svendita, di terreni che rientrano entro i 300 metri dalla battigia ed auspichiamo che la minoranza rappresentata in consiglio comunale, una volta tanto unita e compatta, si opponga con ogni mezzo legale a questa inopportuna scelta della maggioranza, magari anche chiedendo al Segretario Comunale, che sarebbe per Legge obbligato a farlo, di inviare gli atti del Consiglio Comunale del 30 Settembre scorso e quelli della prossima seduta all’attenzione dell’ANAC e/o della CORTE DEI CONTI per un riscontro preventivo, prima che il danno diventi irreparabile e che qualcuno (chi lo ha avallato con tanta leggerezza) debba ripagarlo.

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