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Giovani e lavoro: Simeone durissimo sulle politiche della Regione

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“I giovani del Lazio chiedono certezze e il presidente Zingaretti, che in questi anni ha fatto meno di zero per loro, in piena campagna elettorale risponde regalandogli una carta prepagata con 7.200 euro, pari mediamente a 600 euro mensili, per sopravvivere un anno e andare al cinema. Questo è in sintesi il contenuto del bando “Riesco” che prevede un investimento, di fondi europei, di circa 30 milioni di euro destinato ai giovani Neet (Not in Education, Employment or Training), di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che non studiano e non lavorano. Bando che premierà solo una elite limitatissima pari a 5mila giovani a fronte dei circa 200 mila Neet presenti nel Lazio stante la rilevazione Istat del 2016.

Vorremmo sapere chi sono questi primi 5mila fortunati, se emergeranno casualmente dal contesto del Pd, se saranno pescati tra amici e parenti di chi oggi amministra questa Regione. Tra l’altro questi 7.200 euro non faranno altro che aggiungere incertezza e precarietà ad un futuro a cui questa fetta di giovani è già sottoposta senza che sia fornita loro alcuna via d’uscita. Dare a questi ragazzi una carta prepagata significa solo mortificarli e privarli di quella dignità che, al contrario, dovrebbe essere il motore da incentivare per portarli fuori da quella marginalizzazione a cui Zingaretti li condanna. Questo bando non è che una mossa in salsa propagandistica ed elettorale mirata a tutti quei giovani che, al contrario, chiedono certezza sul proprio futuro e percorsi di inserimento nel mondo del lavoro di cui anche in questo bando non vi è alcuna traccia. I giovani hanno desiderio di autonomia, di emanciparsi dalla famiglia di origine e possibilmente di crearne una propria, di essere indipendenti e responsabili.

Quello che chiedono è un'occasione, l'opportunità di sentirsi utili e parte integrante di un progetto. Questo doveva fare il presidente Zingaretti, offrire ai nostri giovani un’occasione e non regalie elettorali last minute per accaparrarsi la simpatia di giovani che dopo un anno di adesione al progetto “Riesco” si troveranno al punto di partenza restando in quella definita generazione sospesa proprio a causa delle evidenti e strutturali inefficienze nella transizione da scuola a lavoro che da vita ad un circuito vizioso da cui è sempre più difficile emergere. Zingaretti, come presidente della Regione Lazio, come rappresentante delle istituzioni, è in questo contesto che doveva intervenire non offrendo cinema per tutti ma studiando ed attuando politiche attive per l’inserimento lavorativo di questi giovani. E’ nella cultura del nuovo Pd di fare carità e non di riconoscere diritti. I bonus sono un modello che ha dimostrato tutti i suoi limiti e quello di Zingaretti è solo il modo più sfacciato di attuare questa politica inconsistente alla quale si doveva sostituire una attenta programmazione di interventi che, in questi cinque anni, non c’è stata.  Achille Lauro dava una scarpa prima del voto ed una a voto avvenuto. Sono passati anni ma la cultura politica sa tanto di già tristemente visto. Spiace che a pagarne le conseguenze siano i nostri giovani che sul rispetto dei propri diritti dovrebbero avere la possibilità di costruire il futuro. Zingaretti ha detto che si tratta di fascia di popolazione che non va dimenticata. Viene da aggiungere che, oltre a non essere dimenticata, non dovrebbe essere presa in giro”.

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