Esprimo profonda delusione per la decisione della maggioranza di bocciare l’emendamento che prevedeva uno stanziamento finalizzato ad avviare il percorso di istituzione di un PCS (Punto Cliente Servizio) o di un PUE (Punto Utente Evoluto) INPS all’interno della casa comunale, un servizio di prossimità pensato esclusivamente per rispondere a un bisogno concreto dei cittadini.
Si trattava di una proposta semplice, sostenibile e già prevista da protocolli nazionali, che avrebbe consentito a molti cittadini in particolare anziani, persone fragili e famiglie di evitare continui e onerosi spostamenti verso Terracina o Latina per accedere ai servizi INPS di base. Negare questa possibilità significa non riconoscere un disagio reale e quotidiano che molti fondani vivono sulla propria pelle.
È doveroso precisare che dagli uffici è arrivato un parere non favorevole per l’anno 2026 per insufficienza di fondi, ma favorevole per gli anni 2027 e 2028, riconoscendo quindi la fattibilità dell’intervento nel medio periodo.
Durante il dibattito, il Vicesindaco e Assessore al Bilancio Vincenzo Carnevale ha motivato il voto contrario facendo riferimento alla non fattibilità per l’anno 2026, pur riconoscendo la fattibilità per il 2027 e il 2028. La scelta di votare contro sarebbe quindi legata al fatto che l’attuale amministrazione è a fine mandato nel 2026 e che, secondo questa impostazione, non sarebbe opportuno inserire previsioni per gli anni successivi.
Una motivazione che ritengo insufficiente e politicamente debole. Inserire una previsione nel bilancio non significa vincolare una futura amministrazione, ma tracciare una linea, indicare una priorità e assumersi una responsabilità verso la città.
Questo servizio non ha colore politico, non appartiene a una parte, ma risponde esclusivamente a un fabbisogno reale della comunità.
Ancora più grave è che, nel corso della discussione, la maggioranza e in particolare il Sindaco abbia dichiarato di condividere l’idea nel merito, riconoscendone l’utilità per i cittadini, ma abbia comunque scelto di bocciarla a priori unicamente perché proposta dall’opposizione.
Una posizione politicamente inaccettabile: se una proposta è valida e risponde a un bisogno reale, deve essere valutata per il suo contenuto e non per la firma che la accompagna.
Si è preferito chiudere la porta, rinunciando a una soluzione concreta per i cittadini per una logica di appartenenza politica che nulla ha a che vedere con l’interesse generale.
Questa scelta rappresenta un’occasione persa e manda un messaggio sbagliato ai cittadini: che anche davanti a proposte di buon senso, concrete e a costo contenuto, prevale la chiusura politica rispetto all’interesse generale.
Da parte mia continuerò a portare avanti queste battaglie con determinazione, perché credo che il compito di un consigliere comunale sia quello di dare voce ai bisogni reali delle persone, anche quando questo significa scontrarsi con muri politici. La città merita servizi, ascolto e visione.
Mi auguro che la Giunta voglia rivalutare questa scelta e impegnarsi concretamente a individuare, nel più breve tempo possibile, le condizioni per riportare questa proposta all’attenzione del Consiglio comunale.
Un servizio come lo sportello INPS in Comune risponde a un bisogno reale e diffuso e merita di essere affrontato con senso di responsabilità, al di là delle appartenenze politiche.