L’Assessore all’Ambiente e Assetto del Territorio del comune di Sperlonga , forte del parere positivo espresso dall’ANAC (Associazione Nazionale Anti Corruzione) e della nomina di 2 Commissari straodinari da parte della Prefettura, invoca con forza la ripresa dei lavori riguardanti il recupero e la valorizzazione del complesso archeologico di Villa Prato.
Si tratta, afferma Stefano D’Arcangelo, di una nuova e importantissima area archeologica riportata alla luce solo in piccolissima parte da studiosi e archeologi francesi, olandesi e italiani. Non è la Villa imperiale come quella di Tiberio ma la sua valenza storico-archelogica appare estremamente interessante poiché si tratta di una tipologia architettonica rara riguardante in particolare una Villa rurale annessa ad una importante attività produttiva di epoca romana.
Le indagine e processi giudiziari in corso , sia pur dovuti per legge, non possono e non devono compromettere i finanziamenti statali ottenuti ,né tantomeno possono compromettere uno straordinario patrimonio storico-archelogico come quello di Villa Prato che riguarda la memoria storica, non solo dei i cittadini di Sperlonga ma che appartiene anhe al patrimonio universale dell’intera umanità.
Per questi motivi,dichiara l’Assessore, nei prossimi giorni insieme alla Dott.ssa Marisa De Spagnolis (recentemente nominata delegata ai beni archeologici di Sperlonga) e ai dirigenti comunali preposti ci recheremo al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e poi alla Regione Lazio per far valere, carte alla mano, le nostre ragioni al fine quindi di salvaguardare il finanziamento statale e per dare avvio in tempi brevi la ripresa dei lavori in questione.