"Il silenzio del sindaco e le parole imbarazzanti dell'assessore": doppio intervento della minoranza su "Tiberio2"

Ufficio stampa "Sperlonga Cambia"
20/09/2018
Comunicati Stampa
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Dopo intervento della minoranza all'indomani degli arresti di  "Tiberio2". I consiglieri di opposizione prima chiedono un intervento ma, dopo le parole di D'Arcangelo, ammettono che sarebbe stato preferibile il silenzio.

“Io rispondo a una persona sola!”, “Armando Cusani punto e basta”. Parlava così Isidoro Masi quando voleva mettere le cose in chiaro e spiegare il suo lavoro al Comune di Sperlonga. Era stato proprio Cusani, infatti, a volere fortemente che il funzionario della provincia di Latina, arrestato insieme al primo cittadino e oggi di nuovo indagato in quella che gli inquirenti definiscono una “costola” dell’inchiesta Tiberio, venisse a dirigere l’ufficio tecnico di Sperlonga.

È quindi comprensibile il silenzio del primo cittadino sul sequestro della nuova ala del polo scolastico, realizzata senza fondamenta e con solaio a rischio crollo. Risulterebbe imbarazzante, se non paradossale, un intervento da parte del sindaco Cusani su quanto accaduto, essendo stato proprio lui a volere Masi all’ufficio tecnico di Sperlonga ed essendo lui stesso sotto processo per corruzione e appalti truccati.  

Il conflitto d’interesse del sindaco Cusani, tuttavia, non giustifica il silenzio assordante dell’Amministrazione Comunale. La decisione del primo cittadino di non prendere posizione su un episodio così grave, emblema di un sistema corrotto che si è spinto oltre ogni limite, non è assolutamente accettabile.

Il silenzio, del resto, è il comune denominatore in una compagine di maggioranza che in questa occasione appare più che mai inadeguata. Dagli assessori, ai consiglieri comunali fino ai delegati, non c’è stato un solo esponente di maggioranza che abbia avvertito il dovere di intervenire su un fatto così grave.

Viene sequestrata una scuola in costruzione, si parla di corruzione, di appalti truccati, di soldi rubati ai cittadini di Sperlonga, del rischio per l’incolumità dei bambini che un domani avrebbero frequentato quelle aule e nessuno ha avvertito l’esigenza di dar conto alla cittadinanza e di rilasciare una dichiarazione.

Non lo ha fatto la consigliera Paola Caporiccio, che detiene la delega proprio ai rapporti con scuola, come non lo hanno fatto i tanti altri delegati per la legalità, per le politiche giovanili, per il benessere sociale. Tutti sempre pronti a lanciarsi in imbarazzanti affermazioni sui social, a insultare i giornalisti o a ad elogiarsi a vicenda, ma tutti chiusi nel loro mutismo.

Ricoprire un incarico pubblico comporta dei doveri e delle responsabilità. Se i vari esponenti della maggioranza non sanno cosa dire, non vogliono parlare o non possono parlare, non è il caso che ricoprano questo ruolo nella nostra comunità.

Questo è il momento di essere presenti, di far valere le proprie ragioni, di difendere il nostro territorio e di opporci alla corruzione che ha inquinato il nostro paese, al punto di mettere in pericolo l’incolumità e la sicurezza dei bambini. Questa volta, il silenzio non è consentito.

Il secondo intervento di "Sperlonga Cambia": "Era meglio il silenzio"

Abbiamo invitato la maggioranza a prendere posizione su un evento gravissimo, quale il sequestro di una scuola in costruzione, ma dopo il comunicato diffuso dall’assessore D’Arcangelo avremmo preferito il silenzio. Il silenzio sarebbe stato meno imbarazzante.

L’assessore, o chi scrive per lui, parla di vicenda kafkiana e ripete più volte il termine “inverosimile” associandolo ai fatti accaduti.

Le parole hanno un significato. Utilizzare parole di cui si ignora il significato è inopportuno, soprattutto per chi ricopre incarichi pubblici.

Parlare di “narrazione kafkiana” significa (basta cercare la parola su Google) che la situazione è assurda, incomprensibile.

Parlare di situazione “inverosimile” significa che chi la racconta non dice la verità.

Vogliamo ricordare all’assessore e ai suoi suggeritori che non si sta parlando di ipotesi, ma di una perizia eseguita da un tecnico nominato dalla Procura e di una “narrazione” fatta da un Colonnello dei Carabinieri in  conferenza stampa.

A questo punto le cose sono due. O l’assessore parla e non sa quello che dice, e visti i precedenti la cosa non sorprenderebbe,

oppure l’assessore sta dicendo che il perito, i Carabinieri e i magistrati si sono inventati un episodio di corruzione, truffa e turbativa d’asta. E magari lo hanno fatto con il solo scopo di mettere in cattiva luce il Comune di Sperlonga e la sua Amministrazione, che mai in passato ha avuto problemi con la giustizia.

Vogliamo dare un consiglio all’assessore D’Arcangelo. Stia in silenzio e non si faccia coinvolgere in dichiarazioni ridicole. Stia in silenzio perché quando parla produce solo danni, e visto che lo fa in veste di assessore comunale, non produce danni solo a se stesso, ma anche al nostro paese. E di problemi ne abbiamo già tanti, a causa della maggioranza di cui fa parte. Non è il caso di aggiungerne altri.

 

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