Che fine ha fatto la Regione? Neppure una visita sul luogo dei disastri: lo sfogo di Cusani

Il sindaco di Sperlonga chiede che venga attivato il Fondo di solidarietà nazionale. Il Comune, intanto sta aiutando come può con le sue risorse

Comune di Sperlonga
01/11/2018
Attualità
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Il Sindaco di Sperlonga sollecita la presenza della Regione Lazio in un momento drammatico per il territorio e la sua economia. Questo il commento del sindaco Armando Cusani:

"Sperlonga è devastata dalle conseguenze della tempesta tropicale del 29 ottobre. Intere aziende agricole e turistiche sono state distrutte. Sono aziende che soffrono, che hanno perso tutto, imprenditori disperati che in pochi secondi hanno visto sfumare il lavoro di una vita e le loro produzioni, e che non hanno, ad oggi, alcuna certezza per il loro futuro.

In questi giorni drammatici ci siamo rimboccati le maniche. Il Comune sta sostenendo per quello che può i lavori di sistemazione e il sostegno alle imprese.

Ci aspettavamo al nostro fianco almeno il supporto della Regione con la sua struttura organizzativa, fatta di uomini, mezzi, attrezzature e di azioni concrete.

Ad oggi invece la Regione è assente in un Comune che ha visto distrutte due delle sue infrastrutture più importanti, il cimitero e l’impianto sportivo, oltre al verde pubblico, e annientato decine di aziende agricole e turistiche.

Non abbiamo avuto supporto di alcun tipo, abbiamo un assessore regionale all’agricoltura proveniente dalla provincia di Latina che non si è preoccupata nemmeno di visitare il suo territorio. E questo è un fatto gravissimo. L’unico rappresentante regionale che si è messo a disposizione la stessa sera dell’evento, pur non essendo nella maggioranza di governo, è stato Stefano Parisi.

 

A cosa serve solo una dichiarazione di Zingaretti a fronte di zero azioni concrete che si potrebbero attivare con gli strumenti dell'emergenza se non ad assolvere la propria coscienza?

Non basta firmare lo stato di calamità (atto dovuto) a distanza di 72 ore da eventi meteorologici straordinari che hanno causato vittime e distruzione.

Quello che bisogna fare al più presto, nella fase di emergenza, è stanziare risorse regionali per assistere la popolazione colpita nella attività ordinarie di ripresa della vita quotidiana e quindi attivare il Fondo di solidarietà nazionale per la ricostruzione delle aziende colpite.

Per questo chiediamo che la Regione attivi immediatamente gli “Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole” (art.1 comma 2 lettera I della Legge 7 marzo 2003 n. 38) previsti nel Dgls 29 marzo 2004 n.102.

Questo decreto è lo strumento utilizzato per tutte le calamità naturali nazionali dal 2004 ad oggi che si sono succedute in tutta Italia. E prevede che “in caso di danni causati alle strutture aziendali ed alle scorte possono essere concessi a titolo di indennizzo contributi in conto capitale fino al 100% dei costi effettivi.”

Le Regioni competenti lo attivano attuando la procedura di delimitazione del territorio colpito e di accertamento dei danni conseguenti quindi deliberano entro il termine perentorio non di 5 bensì di 60 giorni dall’evento, che è il tempo necessario per avere una chiara lettura di quello che è accaduto sul territorio attraverso un’analisi fatta sul campo, con una delimitazione precisa.

Noi in ogni modo stiamo lavorando senza sosta. Nei prossimi giorni avremo una mappatura precisa e reale del territorio interessato da questo cataclisma con i danni alle aziende, alle infrastrutture, materiali e immateriali.

Ma non basta, perché abbiamo anche strutture turistiche e pubbliche da rimettere in piedi.

Ma l’agricoltura ha subìto il danno più esteso e dobbiamo cominciare da qui.

Zingaretti la smetta di fare ovvie dichiarazioni e inizi da oggi a dimostrare con azioni concrete il suo sostegno".

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