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Slot machine e videolottery, che futuro per loro?

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La pandemia ha senza alcun dubbio portato dei cambiamenti infiniti e che non possono certo passare inosservati, soprattutto per chi si occupa di determinate attività. Infatti, in primis nei periodi di lockdown o comunque con maggiori restrizioni, è stato inevitabile una sorta di rivoluzione delle abitudini di vita. Tutto ciò ha così finito per incidere anche nelle proprie passioni e nei propri hobby. Ed ecco che il pensiero non può non andare anche al gioco d’azzardo, un settore che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita e e un boom a dir poco esponenziale. Comunque il comparto ha tenuto botta, soprattutto grazie al mondo dell’online. Negli ultimi mesi però anche il terrestre sta riprendendo ritmo e vigore, con gli esperti che prevedono un ritorno e un recupero dei retail entro fine 2021.

Slot machine e videolottery, parlano i numeri

Due dei segmenti che attirano maggiore attenzione quando si parla di gambling non possono non essere le slot machine e le videolottery. E a parlare non possono non essere i numeri, che, in questo settore, difficilmente possono essere smentiti e messi in dubbio. Secondo quanto riportato da Slotmania.it, a soffrire a causa del Covid-19 sono state soprattutto le Vlt. Il tutto può essere giustificato e motivato dalla tipologia di locali in cui queste si trovano, che sono stati alle prese con numerose chiusure a causa dell’emergenza sanitaria. Non caso infatti il crollo dei ricavi è stato addirittura del 45%. Cifre che non hanno bisogno di spiegazioni e che illustrano molto bene quanto accaduto. E per di più con l’introduzione del Green Pass il tutto è finito per complicarsi ancor di più. Non a caso anche il comparto AWP ha pagato le limitazioni a caro prezzo: -30% circa nei guadagni e nelle entrate.

Insomma, la crisi sembra essere più che altro di liquidità. E di certo, andando ad analizzare di regione in regione, la situazione non pare per nulla cambiare, anzi paradossalmente peggiorare. Anzi ci sono dei territori e delle zone  in cui occorre fare i conti anche con il sommerso e l’illegale. Per esempio, in Sardegna, stando a quanto raccontato dall’Ansa, il 70% delle slot machine sono irregolari. Una scoperta dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che non può non far preoccupare e riflettere, visto il 22,2% di tasso di irregolarità e che fa capire che comunque c’è sempre l’altra faccia della medaglia. Perché i periodi di crisi e di difficoltà socio-economica tendono a favorire molto spesso la microcriminalità. Ed è per questo che appare sempre più necessaria una riforma del settore gioco d’azzardo, che porti a una riorganizzazione vera e propria. Un qualcosa di cui si parla da tantissimo tempo, ma che nel 2022 dovrà trasformarsi in realtà.

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