"È fondamentale tutelare le piccole e medie imprese italiane anche nel mondo del gambling. Per questo occorre una regolamentazione nuova". Questo il monito di Andrea de Bertoldi, senatore del partito di Fratelli d'Italia nonché segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale. Un pensiero che è condiviso con altri esponenti politici e, soprattutto, con le associazioni di categoria che rappresentano gli interessi di un settore tra i più colpiti durante la pandemia da Covid 19.
I dati divulgati dalla redazione di Giochidislots, infatti, parlano di un calo di più del 47% per gli apparecchi di AWP e VLT, che sono passati dal raccogliere 74 milioni nel periodo pre pandemia a racimolare 39 milioni di euro nel 2021. A colpire il segmento sono state soprattutto le chiusure forzate, le restrizioni, i lockdown prolungati e le saracinesche abbassate per oltre cinque mesi. Una situazione che, d’altro canto, ha causato la crescita del gioco a distanza. Il reparto online del gioco d’azzardo legale, infatti, è cresciuto di 35 punti percentuali rispetto al 2019, un dato che tradotto in giro e volume d’affari vuol dire passare da 36 milioni di euro a quasi 50 milioni.
Lo ha sottolineato il report dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, l’ente italiano che cura, gestisce e controlla questa filiera. I dati sono stati presentati nel corso dell’appuntamento “Una prospettiva sociale per ADM” e sottolineano una crescita del 30% del numero dei conti di gioco aperti nel corso del 2021. Un dato che, però, non ha permesso di arginare totalmente le perdite. Calano infatti tutte le altre voci a bilancio: calano le puntate (che si perdono per strada 20 punti percentuali, passando da 110 milioni di euro a 88); calano le vincite (scese da 91 milioni di euro ad appena 13, vale a dire -33%); calano ovviamente le entrate dell’Erario statale, che ha visto perdersi per strada qualcosa come 4 milioni di euro.
In questo panorama così variegato e così diverso rispetto al passato, il lavoro dell’ADM non può che essere anche quello di contrasto al gioco illegale e di controllo del comparto pubblico. Senza pregiudizi, senza luoghi comuni. “Serve un approccio laico – ha spiegato ancora de Bertoldi- I problemi ci sono, sia per i lavoratori che per le patologie. Gli operatori del comparto durante la pandemia sono tra quelli che più hanno risentito del lockdown e meno hanno avuto il conforto delle istituzioni”. È arrivato dunque il momento di fare qualcosa.