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Le proiezioni dell'8 ottobre del XXI FONDIfilmFESTIVAL - Riviera d'Ulisse

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La giornata di sabato 8 ottobre del FONDIfilmFESTIVAL - Riviera d’Ulisse è interamente dedicata alla sezione “Immagini dal lavoro”, con cui ci si prefigge di mettere a fuoco quanto di più interessante si produce sull’argomento, ma anche di trarre profitto da un’esplorazione di ciò che l’immaginario cinematografico ha prodotto fino a oggi su un argomento sempre attuale.

Le proiezioni e gli incontri - sottolinea il direttore artistico del FFF Marco Grossi - costituiscono anche un’occasione per riflettere sull’importanza del cinema che ha affrontato e affronta, con i toni della denuncia, della commedia o in chiave di reportage documentaristico, il tema del lavoro: dalla condizione operaia alla mobilitazione sindacale, dalla consapevolezza del ruolo del lavoratore allo spirito politico, dai mutamenti del contesto sociale e culturale ai risvolti del disagio e della marginalità del nostro tempo.

Alle ore 18.00 è in programma l’atto finale della trilogia del lavoro di Stéphane Brizé“Un altro mondo” (2021), che fa seguito ai due film programmati al FFF nelle precedenti edizioni: “La legge del mercato” (2015) e “In guerra” (2018). Questa volta siamo al tavolo dei potenti, dei manager, coloro che devono gestire il futuro di persone che stanno per essere licenziate.

Alle ore 20.30 è in programma un doppio appuntamento, che prevede la presentazione a cura degli autori e la successiva proiezione di due opere audiovisive che affrontano, tra gli altri, il tema del lavoro in Case Circondariali.

Il cortometraggio “Oltre” (2021), che si avvale del coordinamento artistico di Michela Carobelli, scaturisce dall’attività didattica di un gruppo di docenti dell’IPSIA “S. Pertini” di Terni, impegnati presso la locale Casa Circondariale, che in tempo di pandemia e isolamento ha ideato un progetto di dialogo educativo con i detenuti attraverso il quale gli studenti “ristretti” hanno avuto occasione di esprimersi per iscritto e di far ascoltare all’esterno in una modalità inedita la propria voce. Dai racconti di quei mesi bui è scaturita un’opera tra documentario e poesia in cui - in un moltiplicarsi di punti di vista - detenuti, cappellano, volontari, docenti e agenti della Polizia Penitenziaria leggono le testimonianze degli studenti. «“Oltre” nasce da un inevitabile dialogo a distanza, in cui le voci e le emozioni di chi scrive da “dentro” vengono evocate da altre voci e altri sguardi che aprono all’esterno ed evocano varchi di “altrove” - afferma Michela Carobelli -, mentre chi è “fuori” percepisce una costante tensione a guardare e sentire “dentro”».

Il documentario “Cattività” (2019), diretto dallo sceneggiatore e regista Bruno Oliviero e coprodotto da RAI Cinema, racconta l’impegno del regista Mimmo Sorrentino nel trasformare in una pièce teatrale le storie personali di alcune detenute del reparto di Alta Sicurezza della Casa di Reclusione di Vigevano (Pavia), in cui ciascuna ha interpretato la storia di un’altra. Il percorso verso le origini di ciò che le ha portate in carcere, di ciò che le ha rese quello che sono, ha smosso le loro viscere cambiando gli equilibri del loro essere. Lo scopo del progetto non era soltanto narrare dall’interno il mondo mafioso visto da una prospettiva femminile, ma anche evidenziare l’emancipazione di queste donne, che una volta scontata la pena sono riuscite a ricostruirsi una vita distante dal contesto che le ha ingabbiate e a reinserirsi nella società grazie anche a un lavoro onesto. «La regia - sottolinea Bruno Oliviero - è il risultato della scelta di filmare nella loro interezza le “giornate particolari” che queste donne hanno vissuto ogni volta che sono uscite dal carcere. Non solo gli spettacoli, quindi, ma ciò che accade sui loro volti nelle pause, negli interstizi delle incombenze carcerarie, nei momenti di incontro tra le loro storie e il pubblico. Nei loro occhi abbiamo colto il processo di cambiamento che stavano vivendo: il dolore prima della gioia».

Tutti gli incontri e le proiezioni si svolgono nella Sala Lizzani del Complesso di San Domenico. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Il programma completo del festival è scaricabile dal sito www.assodesantis.it.

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