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La svolta green della Romania passa per la ricerca italiana

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Il dott. Terenzio, originario di Fondi, ha tenuto una conferenza all’Università di Bucarest: "Peccato che il nostro Ministro dell’Agricoltura non abbia tempo per un incontro…"

Il 15 marzo scorso il Domenico Terenzio, studioso e ricercatore nel settore delle biotecnologie  ecosostenibili applicate all'agricoltura e alla nutraceutica, ha tenuto un importante conferenza presso l'Università di agraria di Bucarest. Alla conferenza, di alto profilo scientifico, era presente il ministro dell'agricoltura rumeno Daniel Constantin, il Rettore Sorin Cimpeanu, già ministro della pubblica istruzione dal 2014 al 2015, nonché premier della Romania ad interim dal 5 al 17 novembre 2015, il vice rettore Florin Stanica e tutti i membri del collegio accademico.

Docenti, ricercatori e politici rumeni hanno dunque ascoltato la relazione del dottor Terenzio, i cui brevetti internazionali sono noti e riconosciuti in ogni parte del mondo, venendo a conoscenza di una carriera lunga oltre 25 anni, fatta di studi sulle colture più diverse nel mondo e in differenti condizioni pedoclimatiche: da queste ricerche sono nati brevetti internazionali industrializzati ed in uso in molti paesi nel mondo, sia nel settore dei mezzi tecnici per l'agricoltura che in quello dei nutraceutici e degli alimenti funzionali. L'interesse dei partecipanti alla conferenza è stato elevato e partecipativo anche perché il governo rumeno sta portando avanti una politica finalizzata allo sviluppo di una moderna agricoltura, altamente ecosostenibile e quindi a basso impatto ambientale, per migliorare qualità e quantità delle produzioni agricole.

Le tecnologie sviluppate e brevettate dal dottor Terenzio sono infatti altamente ecosostenibili: esse permettono di razionalizzare la nutrizione delle colture agrarie, con riduzioni delle unità fertilizzanti consistenti anche di oltre il 70%, senza depauperare i suoli, anzi migliorando le condizioni biochimiche del suolo e delle piante e mettendo a coltura i terreni marginali, impoveriti dalle tecniche monocolturali e dall'uso massiccio e continuativo dei fertilizzanti di sintesi ed agrofarmaci. Queste tecnologie "green" permettono peraltro di potenziare le difese endogene delle piante, rendendole più resistenti alle infezioni di natura fungina e batterica. Stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione nel settore dell'agricoltura, nello specifico della nutrizione delle piante e nella prevenzione delle patologie e dei fitofagi che colpiscono le colture agrarie.

La conferenza ha permesso di avviare un rapporto sinergico con l'Università di agraria di Bucarest, finalizzato alla formazione di tecnici qualificati ed esperti sulle nuove tecnologie del dottor Terenzio. Sono previsti nuovi incontri tecnici-formativi per giovani laureati, in modo da trasmettere tutti i concetti di queste nuove tecnologie, capaci di cambiare, in maniera positiva, le tecniche di coltivazione e di migliorare l'intera filiera agroalimentare.

Il governo rumeno e l'Università di agraria si faranno promotori della realizzazione di un impianto produttivo in Romania, capace di fornire le aziende agricole dei nuovi formulati del ricercatore italiano. «Devo ammettere con rammarico che in Italia – spiega Domenico Terenzio - le istituzioni sono inarrivabili. Più volte ho invitato il ministro dell'agricoltura Martina a un tavolo tecnico per discutere delle nuove tecnologie ecosostenibili, visti i riscontri che si stanno avendo in ambito internazionale, ma senza mai una risposta. E pensare che il suo collega del Ghana, dati i risultati estremamente positivi che si stanno avendo sul cacao e su altre colture, voleva organizzare un incontro ufficiale in Italia con il nostro ministro: nessun segnale di disponibilità».

Inutile scomodare tutta la retorica del nemo propheta in patria, perché il dottor Terenzio ed il suo team continueranno a sviluppare le proprie tecnologie in altri paesi ospitali e disponibili ad interloquire con chi da tanti anni studia, ricerca e brevetta nuove strade capaci di migliorare le condizioni di vita nel nostro pianeta.

 

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