I fasti del Medioevo rivivono nell’incantevole scenario del Castello Baronale di Fondi grazie alla Festa Medioevale, una due giorni tra dame, cavalieri, giullari e mercatini di arti e mestieri organizzata dall’Associazione La Filada. Sabato 25 e Domenica 26 Giugno, la Festa Medievale torna sotto il Castello Baronale di Fondi. Durante le due serate, potete rivivere l'epoca medievale con un salto nel XIII secolo.
Il programma sarà ricco di avvenimenti durante le due serate medievali:
- Cuore della manifestazione sarà il villaggio - mercatino ai piedi del Castello Baronale con varie botteghe di arti e mestieri tra cui il laboratorio di Scrittura Medievale aperto a chiunque volesse scoprire l’arte calligrafica dei manoscritti di epoca medievale. Ad insegnare a bambini e adulti la scrittura medievale saranno i sig.ri Domenico e Lucia. Da cornice al mercatino ci saranno i veri protagonisti della festa, i figuranti in abiti d’epoca che sfileranno lungo le vie centro storico cittadino accompagnati dal gruppo di musici e sbandieratori “La Torre”. Ad impreziosire il villaggio medievale ci sarà l’accampamento con esibizione di combattimento di scherma storica medievale del gruppo “Compagnia d’Arme dei Due Confini”.
- Novità di questa edizione della festa è la Cena Medievale. Grazie alla collaborazione con Albergo dei Fiori, Cantina di Galba, Vineria La Giudea e i pub L’Antipapa e Don Carlos sarà possibile ai visitatori degustare pietanze medievali con menù specifici.
- Altra novità sarà la Notte Medievale con l’apertura prolungata delle attività commerciali del centro storico.
- Domenica 26 Giugno alle ore 19:00 all’interno del salone delle rappresentanze di Palazzo Caetani si svolgerà un convegno di studi, Fondi nel Medioevo – Dai Dell’Aquila ai Gaetani. Moderatrice dell’incontro sarà la sig.ra Donatella Di Biase, interverranno l’Avv. Ranieri Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenziana e il Prof. Giuseppe Castrillo.
- Domenica 26 Giugno alle ore 21:00 presso la sala a piano terra del Castello Baronale sarà celebrata una Messa in lingua latina da Don Luigi Mancini.