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Sgominata la rete dello spaccio: i nomi in codice e le indagini

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Alle prime luci dell’alba di oggi, i carabinieri della compagnia di terracina – con la collaborazione di personale di tutte le articolazioni dipendenti del comando provinciale di latina, il supporto di unità antidroga del nucleo carabinieri cinofili di roma santa maria di galeria e la copertura aerea di un velivolo del reparto elicotteri carabinieri di pratica di mare – hanno dato esecuzione a 9 ordinanze di misure cautelari personali. i provvedimenti restrittivi, suddivisi in 3 custodie cautelari in carcere e 6 custodie cautelari agli arresti domiciliari, sono stati emessi dal g.i.p. del tribunale di roma, su richiesta della direzione distrettuale antimafia di roma, nei confronti di altrettanti soggetti accusati, in associazione tra loro, del reato di traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 d.p.r. 309/90).

Dal mese di marzo 2015, la tenenza carabinieri di fondi, muovendo da alcuni spunti investigativi rivenienti da altra attività di indagine, ha raccolto interessanti elementi informativi in capo a due distinti gruppi criminali operanti nei territori dei comuni di fondi, terracina (lt), itri (lt) e formia (lt), impegnati nella gestione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti. in seno a tali sodalizi, in particolare, venivano in rilievo le figure di due giovani casertani, posti ai vertici di due diverse organizzazioni in affari tra loro.

Un attento monitoraggio dei soggetti finiti sotto la lente degli investigatori ed il successivo sviluppo dei riscontri venuti in rilievo consentivano, grazie anche al portato probatorio delle indagini tecniche frattanto effettuate, la piena enucleazione di identità, ruoli e schemi di tutti i sodali delle due organizzazioni, molti dei quali risultavano gravati da precedenti o pendenze penali, anche per reati specifici,  nonché la fedele ricostruzione delle dinamiche di spaccio, delle rotte e dei canali di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti.

Fondamentale è risultata la rapida comprensione del linguaggio criptico e dei particolari codici di comunicazione utilizzati che, ad esempio, per identificare la tipologia di stupefacente in trattazione, crack o cocaina, facevano riferimento a parole convenzionali quali “maschio o femmina”, “amici o amiche” ovvero “rosso o giallo” (per via del colore di nastro adesivo utilizzato per il loro confezionamento).

Sorprendente, per altri versi, si è invece dimostrata la capacità di “mutua assistenza” messa a sistema dagli indagati che, al bisogno, nella prospettiva di ovviare alla temporanea indisponibilità di stupefacente, si rifornivano reciprocamente della sostanza occorrente, dimostrando capacità gestionali e dinamiche imprenditoriali degne di migliori propositi.

Molti i riscontri oggettivi raccolti durante il periodo oggetto d’indagine. tra questi, in particolare: l’arresto e la denuncia a piede libero di due dei destinatari delle odierne ordinanze di misure cautelari, rispettivamente un 28enne latinense e un 20enne fondano, colti nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; il recupero ed il sequestro, nel complesso, di circa mezzo chilogrammo di cocaina, di analogo quantitativo di marijuana e di numerose dosi di crack.

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