Legambiente Fondi fa chiarezza e richiede maggiori controlli sul litorale fondano in seguito al secondo divieto di balneazione del punto 363 Foce S. Anastasia
Si ripresenta nuovamente, sempre sul litorale di S. Anastasia, il divieto di balneazione.
Dopo l'ordinanza N° 19 del 07.07.2017, il sindaco ne ha emanato un’altra, la N° 22 del 31.07.2017 che ha come oggetto “Divieto di balneazione litorale del Comune di Fondi codice punto 363 Foce S. Anastasia”.
Ricordiamo che la causa di tale inquinamento è l'Escherichia coli, batterio di origine fecale, dovuto agli scarichi fognari non depurati degli insediamenti abitativi della zona costiera. Il circolo Legambiente di Fondi cerca di fare chiarezza sulla vicenda, vista la confusione riscontrata su alcuni articoli pubblicati su carta stampata circa la questione dei divieti di balneazione e precisa che il divieto di balneazione, Punto 363 non è posizionato nel canale S. Anastasia, ma a mare, davanti all'arenile.
Il prelievo, come previsto dalla legge, viene effettuato a 30 centimetri dal pelo dell'acqua e ad una profondità tra gli 80 e i 120 centimetri. Quindi qualcuno cade in contraddizione quando dice che nel canale c'è già il divieto di balneazione, emanato dalla Capitaneria di Porto per il transito dei natanti.
Se si va a leggere l'ordinanza sindacale si vede che la stessa è emanata in base a ben tre note:
- la prima è “Ordinanza di Sicurezza Balneare n° 14/2017” emessa dalla Capitaneria di Porto di Gaeta;
- la seconda è “Ordinanza n° 174/2011” del Corpo di Polizia Locale;
- la terza è una nota dell'ARPA LAZIO (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) del 31.07.2017, che comunica che le analisi delle acque prelevate in data 28.07.2017 presso l'acqua di balneazione codice punto 363, Foce S. Anastasia, hanno evidenziato il superamento dei limiti stabiliti dal D. Leg. 116/2008 relativamente al Parametro Escherichia Coli.
Chiediamo perciò nuovamente di dare incarico ai tecnici comunali e all'ARPA di indagare, al fine di trovare gli scarichi fognari che attraverso i fossi di bonifica scaricano nel canale S. Anastasia, causando la spiacevole e pericolosa situazione attuale.