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Reperti abbandonati a Sperlonga: Reale scrive al delegato D'Arcangelo e alla direttrice del polo museale

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E’ a tutti noto che percorrendo la Strada Regionale 213 “Flacca” in direzione Gaeta-Sper-longa, in località Bazzano, poco prima dell’imbocco della galleria nei pressi del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, sul lato destro, subito a ridosso del manto stra-dale, sono visibili tre dolium in terracotta, collocati l’uno in immediata prossimità dell’al-tro e avvolti da erbacce e sterpaglia, così come documentato dalle fotografie qui alle-gate.
Evidentemente tali dolium vennero alla luce, assolutamente integri, nel corso dei lavori di costruzione della suddetta strada regionale “Flacca” (a metà degli anni Cinquanta) e furono lasciati in loco in attesa che successivamente “qualcuno” provvedesse a recupe-rarli utilizzando la metodologia più corretta e sicura, per poi esporli in luogo adatto alla loro conservazione e valorizzazione. Questa, almeno, è l’ipotesi che può avanzare chi, come noi, non sia profondo conoscitore della materia archeologica. Non è necessaria, però, una specifica competenza scientifica per stupirsi del fatto che da oltre 60 anni tali reperti siano stati lasciati in balìa di ogni intemperie e al rischio di essere distrutti o da deprecabili atti vandalici o da qualche malaugurato incidente automobilistico.
Probabilmente, in altri Paesi che non hanno la fortuna di possedere lo straordinario pa-trimonio artistico e archeologico dell’Italia, i tre dolium sarebbero stati immediatamente posti in sicurezza, opportunamente restaurati e orgogliosamente esposti in un museo, quali preziosi reperti romani risalenti al I-II secolo d.C.- Se Sperlonga ha avuto il privilegio di aver dato alla luce reperti archeologici di straordinaria importanza e tra i più famosi al mondo, non per questo si debbono considerare i suddetti dolium rinvenimenti di scarso pregio o di secondario interesse fino al punto da destinarli all’abbandono e al rischio concreto e continuativo di gravi danneggiamenti, se non di distruzione. Ci permettiamo, dunque, di chiederLe se Ella non ritenga di intervenire, secondo le Sue competenze e possibilità, affinché i tre dolium trovino finalmente un’adeguata e digni-tosa sistemazione, magari andando ad arricchire la già eccezionale e pregevole raccolta conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga.
Distinti saluti.

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