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Tragedia in piscina a Sperlonga: l’UNI ricorda le normative di sicurezza

L’ente italiano di normazione spiega quali sono gli accorgimenti da adottare per garantire la sicurezza dei bagnanti

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Quando si è in piscina la parola d’ordine è divertimento e relax. Ma ci si chiede mai se l’impianto - pubblico o privato che sia – è effettivamente a norma e quali requisiti di sicurezza deve rispettare?

La norma di riferimento a livello nazionale è la UNI 10637:2016 “Piscine - Requisiti degli impianti di circolazione, filtrazione, disinfezione e trattamento chimico dell’acqua di piscina" che offre una classificazione delle diverse tipologie di piscina, ne specifica i requisiti di progettazione, costruzione e gestione degli impianti di trattamento dell’acqua assieme alle indicazioni relative alle prove e ai controlli necessari a garantire una qualità dell’acqua adeguata alla balneazione.

A supporto esiste poi la norma UNI EN 13451-3 che specifica i requisiti di sicurezza che devono avere le griglie di aspirazione delle piscine e i metodi di prova per ingressi e uscite di acqua/aria. La norma evidenzia come i dispositivi di aspirazione debbano essere progettati e installati in modo tale da ridurre la possibilità di intrappolamento dell'utilizzatore garantendo una velocità dell'acqua in corrispondenza delle uscite ≤0,5 m/s. La norma pone l'attenzione sulla forma delle griglie e consiglia di applicarne almeno due con superficie bombata, posizionate a poca distanza l'una dall'altra, proprio per evitare l'effetto ventosa. Il sistema di aspirazione deve essere progettato con un minimo di due uscite di aspirazione funzionanti per pompa in modo che se un'uscita si blocca l'altra possa accogliere il 100% della portata. La norma raccomanda inoltre l'installazione sul pavimento di un interruttore di emergenza generale.

Tra gli argomenti trattati, oltre quelli relativi al rischio di intrappolamento, vi sono tutti i criteri che devono soddisfare le piscine che offrono servizi ricreativi.

Un esempio sono quelle piscine che ad intervalli periodici simulano le onde del mare attraverso l’uso di griglie. La velocità dell’acqua e il percorso del flusso non devono compromettere in nessun caso la sicurezza di un utilizzatore che entra o esce dalla piscina e si deve prestare particolare attenzione alla posizione e al tipo di accessori per piscina installati per creare l’effetto onde in modo da evitare e prevenire rischi legati a urti e/o intrappolamento da onde. La norma si pronuncia anche per le cascate d’acqua e fontane a fungo che devono essere posizionate in modo da non oscurare alcun pericolo per i bagnanti come gradini sommersi o ostacoli.

Per i più avventurosi che alla classica piscina preferiscono gli acquapark e che non sanno resistere alla tentazione di buttarsi da uno scivolo d’acqua c’è la norma UNI EN 1069 che definisce i requisiti tecnici di sicurezza e i metodi di prova e le istruzioni per il pubblico. Insomma, quando si sale su un acquascivolo di qualsiasi forma, dimensione, altezza possiamo stare tranquilli perché non troveremo alcun ostacolo, o spuntone o bordo tagliente che possa far male. Ogni curva è progettata in modo tale da evitare di essere catapultati all’esterno e per garantire che un abbondante flusso d’acqua eviti qualsiasi tipo di abrasione sulla pelle.

All’interno degli acquapark si trovano anche quelle strutture gonfiate ad aria che fanno letteralmente impazzire i bambini. La norma UNI EN 14960 stabilisce in questo caso le caratteristiche dei tessuti e materiali con i quali vengono fabbricati i gonfiabili, la loro adeguata robustezza e resistenza agli strappi e alle lacerazioni in funzione dei carichi ai quali vengono sottoposti e tutte le attività di manutenzione che devono essere effettuate ad intervalli regolari per evitarne il deterioramento.

Italia le norme ci sono, esistono e sono molto chiare. Occorre uno sforzo maggiore nel rispettarle e soprattutto nell’attuarle perché i rischi, in caso contrario, possono essere veramente gravi.

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