Partecipa a FondiNotizie.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Sperlonga, Piano Integrato: ammessi Regione, Caponnetto, minoranza e privati tra le parti civili

"Sperlonga Cambia" ha chiesto un risarcimento di 100mila euro per il danno di immagine che, se ottenuto, sarà devoluto opere di pubblica utilità. L'avvocato Raso parla di "surrealismo giuridico"

Condividi su:

Processo "piano integrato" (lottizzazione)
Imputati: Cusani Armando. Faiola Antonio, Conte Luca.
Giudice: Dr. Ssa Fosso
P. M.: Giuseppe Milano.

All' odierna udienza il giudice ha sciolto la riserva in ordine alle seguenti costituzioni di parte civile, dichiarandone l'ammissione:

  • Avv. Guglielmo Raso, per i consiglieri di Sperlonga Cambia. I consiglieri si sono costituiti per il risarcimento del danno d'immagine, confermando il principio affermato dall'avv. Raso innanzi il Tribunale Collegiale nel  processo "Operazione Tiberio". I consiglieri comunali chiedono 100mila euro di risarcimento per il danno di immagine sofferto causato dalle condotte contestate, alle quali è seguito un clamore mediatico su scala nazionale che ha screditato la città di Sperlonga, le istituzioni cittadine e gli stessi consiglieri, quali rappresentanti della comunità Civica. In caso di accoglimento della domanda la somma ottenuta a titolo di risarcimento, verrà destinata al comune di Sperlonga per opere di pubblica utilità.
  • Prof. Alfredo Galasso, per l'associazione Caponnetto.
  • Avv. Renato Archidiacono, per la Regione Lazio.
  • Avv. Francesco Di Ciollo, per 7 cittadini che hanno sofferto ingenti danni alle loro proprietà, in conseguenza della lottizzazione abusiva di cui al l'imputazione.

Presente anche l'avv. Corrado De Simone, in qualità di legale del Comune di Sperlonga che si presenta in giudizio come persona offesa, ma, senza costituirsi parte civile, e con la insolita richiesta di difendere l'operato dell'amministrazione: ovvero, degli odierni imputati. Sin dalla prima udienza l'avv. Raso aveva definito tale richiesta "surrealismo giuridico", spiegando che "la "costituzione in giudizio come persona offesa" non esiste. La persona offesa può diventare parte attiva nel processo penale solo tramite la "costituzione di parte civile", che è l'atto mediante il quale il danneggiato del reato chiede affermarsi  la responsabilità penale dell'imputato e la sua condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e morali. Ma senza costituzione di parte civile la persona offesa non può intervenire nel processo, non può esaminare i testi, formulare eccezioni, avanzare richieste. In poche parole, é priva di poteri. La giunta comunale di Sperlonga delibera e chiede di voler rimanere persona offesa, e, per di più di "difendere il suo operato". O meglio, di difendere gli imputati. Tale rilievo è stato accolto dal giudice dr. Ssa Fosso, la quale, accogliendolo integralmente ha affermato in ordinanza che la persona offesa non ha titolo né potere di interlocuzione nel processo, non essendo parte processuale. 

Sempre all'udienza odierna, il giudice ha accolto la richiesta  dell'avv. Di Ciollo, autorizzando a citare in giudizio il comune di Sperlonga quale responsabile civile. Per cui, il comune di Sperlonga sarà si presente al processo, ma non come persona offesa, bensì per sedere al fianco degli imputati, per rispondere dei danni patrimoniali da questi prodotti. 


L'udienza è stata rinviata al 27 marzo 2019, per l'inizio dell'istruttoria dibattimentale.

Condividi su:

Seguici su Facebook