La gestione del cimitero di Sperlonga è ormai diventata l’emblema del metodo di governo dell’Amministrazione Cusani: promesse non rispettate e nessuna trasparenza su tempi, costi e procedure.
A seguito dei danni prodotti dalla tromba d’aria del mese di ottobre, il sindaco ha chiuso il cimitero per consentire gli interventi urgenti di messa in sicurezza, promettendo di riconsegnarla ai cittadini in tempi brevi, più grande e più bella di prima.
Ma i tempi, come spesso accade quando si tratta degli annunci della Giunta Cusani, si sono notevolmente allungati e i cittadini, dopo quasi tre mesi dalla tromba d’aria, non sanno ancora se e quando potranno tornare a fare visita ai propri cari. Con l’ordinanza numero 84, infatti, il sindaco ha prorogato ulteriormente la chiusura del cimitero, senza indicare alcun termine per la riapertura, mentre con un’altra ordinanza, successiva alla prima, ha esteso i lavori di esumazione delle bare anche al campo B del cimitero. Una decisione, quest’ultima, di cui non risultano sufficientemente chiari né i motivi né i presupposti, soprattutto considerando il fatto che i danni più rilevanti interessano il campo A del cimitero.
Associare l’evento calamitoso dello scorso ottobre a quelle che sono attività ordinarie del servizio cimiteriale di ogni comune d’Italia è quantomeno anomalo. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale abbiamo contestato la procedura seguita, nonché la tempistica e le modalità con le quali vengono informate le famiglie interessate dalle operazioni di esumazione.
Questa attività, inoltre, offre la motivazione ai tanti disagi lamentati dai cittadini di Sperlonga dovuti alla carenza di loculi nel nostro cimitero. La ragione è che per anni l’Amministrazione comunale non ha provveduto, come avrebbe dovuto, a eseguire le operazioni di esumazione ordinarie, che per legge posso essere effettuate a distanza di 10 anni dalla sepoltura.
Nel campo A del cimitero, quello più duramente colpito, c’erano feretri deposti negli anni ’60, mentre nel campo B, come sostenuto dalla stessa Amministrazione, “le alberature abbattute dal vento hanno gravemente danneggiato solamente alcune tombe” e la maggior parte delle bare da esumare sono state deposte negli anni ’90.
Anni di disagi e proteste per le famiglie di Sperlonga, loculi insufficienti, bare spesso lasciate per settimane nella sala mortuaria in attesa che si liberasse un posto per la tumulazione, e oggi nell’elenco delle esumazioni cosiddette “ordinarie” c’è un feretro deposto nel 1925. Non è chiaro quale significato l’Amministrazione comunale attribuisca alle parole, ma l’esumazione di una salma di quasi 100 anni fa ha ben poco di ordinario.
Alle anomalie, alle ordinanze confusionarie e ai disagi vissuti dai cittadini, si aggiunge il fatto che non è ancora dato sapere quanto peseranno sulle casse comunali i costi di queste esumazioni. A distanza di due mesi dall’inizio dei lavori, infatti, non c’è un preventivo di spesa, non c’è una stima totale dei costi degli interventi e non si quanto è stato speso finora. La trasparenza a Sperlonga continua a essere una materia sconosciuta, mentre il sindaco Cusani e la sua maggioranza continuano a rifiutare il confronto e a non dare informazioni chiare e certe ai cittadini.
L’unica cosa certa, ad oggi, è la chiusura a tempo indeterminato del cimitero e l’impossibilità per i cittadini di Sperlonga di far visita ai propri cari.