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Medaglia d’onore del presidente della Repubblica ad Angelo De Filippis, partigiano e sindaco di Lenola

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Da vivo era stato celebrato da Ferruccio Parri, Luigi Longo, Enrico Mattei, Giovan Battista Stucchi e Mario Argenton, come uno dei
promotori dello sviluppo della democrazia nel Paese.

L’ANPI del comprensorio Fondi-Lenola  (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ne celebrò la figura di partigiano nel 2012. Da sindaco del centro collinare venne definito il “Sindaco partigiano” per il suo luminoso impegno a favore della democrazia e, in politica, scelse di militare in quell’area cattolica, contraddistinta, nella Democrazia Cristiana, dalle figure di Giorgio Lapira, Giuseppe Dossetti, Giovanni
Galloni (la memorabile Sinistra di base).

A queste meritate riconoscenze se ne è aggiunta, anche dopo l dipartita terrena, un’altra, il giorno della Memoria. Angelo De Filippis, insegnante, sindaco di Lenola negli anni Settanta, padre di Giovanbattista De Filippis, anche lui sindaco e amministratore, per 23 anni, del centro aurunco, nonché dell’altro  figlio, Pierluigi, esponente della FIOM, braccio destro di Maurizio Landini alla cui nomina a segretario generale ha contribuito, in maniera non secondaria l’impegno del
sindacalista lenolese, è stato insignito della “Medaglia d’Onore” concessa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai “cittadini italiani, militari e civili, o a familiari dei deceduti, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto
per l’economia di guerra”. 

Angelo De Filippis, “sergente dell’esercito, - come si legge in una nota di Marco Mastrobattista, addetto stampa, nel 2012, del comune di Lenola - dopo l’8 settembre si unì alla formazione Corpo volontari della libertà, facendosi chiamare “Lucio” e combattendo sulle montagne e nelle città del Piemonte.
Deportato in Germania per subire la stessa drammatica sorte di milioni di persone, solo per un caso fortuito non venne giustiziato”. E presso il Teatro “Ponchielli” di Latina, il Prefetto della provincia, Maria Rosaria Trio, ha consegnato nelle mani del figlio Pierluigi, rimasto orfano del fratello, dopo la scomparsa di Gianbattista, sindaco ed esponente di spicco della Lenola di fine secolo e dei primi lustri del terzo millennio, l’ambito riconoscimento che l’inquilino del Quirinale ha voluto destinare al “Partigiano Angelo De Filippis”.

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