Leggendo i programmi presentati dalla altre liste partecipanti alla competizione elettorale del 26 maggio prossimo, il sottoscritto, nella veste di sindaco attuale e candidato per la riconferma della carica a capo della lista civica "Noi per Monte San Biagio" si ritrova nuovamente a dover rispondere e far luce su una serie di falsità sul suo operato amministrativo, accuse che giungono da parte di chi, evidentemente, o ha memoria corta, o è in totale malafede, o entrambe le cose insieme.
E' l'incipit di una nota fiume con cui Federico Carnevale, sindaco uscente e in corsa per il bis, commenta i programmi elettorali dei suoi avversari.
Autore di tali inveritiere esternazioni, il candidato Gesùaldo Mirabella, che ha peraltro presentato il suo programma in zona Cesarini e parecchio "ispirato" dal nostro precedente (al contrario, devo riconoscere al candidato Guglielmo Raso di aver almeno espresso un programma contenente punti suoi, anche se, dal canto della mia esperienza politico-amministrativa, posso dire che si tratta di idee per lo più inattuabili nella pratica).
E allora, è doveroso innanzitutto ricordare - ancora una volta - all'ex sindaco (dal 2004 al 2014) Gesualdo Mirabella, che però appare ora proporsi come il nuovo profeta della politica, che sua figlia ha fatto parte della mia amministrazione, ricoprendo il ruolo di vice sindaco e che ha avuto tutto il tempo e gli strumenti per contribuire alla realizzazione di tanti nostri progetti ma che, all'ultimo istante, la stessa ha iniziato a sfilarsi per poi tradire il suo mandato di fronte agli elettori e ai cittadini di Monte San Biagio, ma poco importa: abbiamo continuato a realizzare e continueremo a farlo, anche senza di lei, comunque dando il benvenuto a tutti gli uomini di buona volontà ;
nel suo programma, il virtuoso Gesùaldo dichiara che dovrà dimostrare che "gestire la cosa pubblica non è un mezzo per raggiungere secondi fini ma è un servizio alla collettività da svolgere con responsabilità ed entusiasmo"; bene, ci fa piacere che egli deve dimostrare che non ha secondi fini nel gestire la cosa pubblica, ma di sicuro ha già avuto due mandati per dimostrare il "servizio alla collettività " lasciando alla mia amministrazione, succedutagli nel 2014, l'emergenza di tre scuole da mettere in sicurezza, pur senza avere soldi in bilancio (ma risolvendo comunque tale criticità ) e, come già detto, la delicata e spinosa questione delle 200 salme che erano temporaneamente ospitate in cappelle gentilizie private (anche questo da me risolto, con la costruzione di nuovi loculi); se poi, però, vogliamo considerare il concetto di "servizio alla collettività " come "aver fatto il "servizio" alla collettività ", allora ha pienamente ragione lui.
Invece, volendo approfondire quella che Gesùaldo Mirabella definisce essere una "discontinuità precisa" con le sue amministrazioni, caratterizzata dalla "inefficacia e inefficienza politica" che avrebbe causato "processi di stagnazione" di alcune attività produttive e addirittura casi di "esodo e di abbandono", risponderò elencando fatti, chiedendo al Gesùaldo: è inefficienza ed inefficacia aver portato a Monte San Biagio (attualmente l'unico comune della provincia ad averla) la Banda Ultra Larga? è inefficienza e inefficacia aver risollevato la Multiservizi, dotandola di una trincia per la pulitura dei fossati comunali? è inefficacia ed inefficienza aver voluto ed ottenuto il rimodernamento della stazione ferroviaria? è inefficienza ed inefficacia aver riqualificato la pubblica illuminazione? è inefficienza ed inefficacia aver risolto il problema dei terreni gravati da livelli e canoni enfiteutici? Perchè queste, ed altre cose, non le ha fatte lui in due mandati, e invece le ho realizzate io in uno solo?
Il nostro campione della politica, inoltre, rivela la parola d'ordine del suo programma, ovvero "inversione di tendenza", ed elenca ciò che andrebbe ad invertire, citando fattori come "emarginazione, povertà , scarso sviluppo", e così dando l'impressione a noi tutti che egli pensi di essersi candidato per la guida di qualche paese del terzo mondo e non di Monte San Biagio, dove certe condizioni sono praticamente inesistenti, considerando che il nostro è uno di quei comuni che ha dimostrato di avere una capacità di unione comunitaria e integrazione, riuscendo a gestire il fenomeno dei richiedenti asilo mediante lo strumento dello SPRAR e così evitando il proliferare di associazioni "benefiche" che, come avvenuto altrove, hanno rivelato la loro natura lucrativa, creando forti disagi nelle città per via della loro gestione sregolata. Forse, quando il maestro parla di "emarginazione" e di "inversione di tendenza", si riferisce anche all'invertire le politiche sull’accoglienza, dando spazio a tali associazioni? Non lo sappiamo, ma attendiamo che ce lo dica lui. Non si sa mai.
"Responsabilità ", "trasparenza", "dialogo", "coinvolgimento", "opportunità ", "visione completa", "idee": ma dove abbiamo già letto questi termini?
In conclusione, abbiamo voluto scherzare bonariamente di fronte a certe castronerie ed illazioni, e speriamo non dovercene più occupare, visto che siamo pienamente concentrati sul produrre risultati e non intendiamo essere complici di manovre distrattive utili soltanto a chi non ha fatti da presentare ma soltanto polveroni da sollevare.
E così, "Ritorniamo alla Politica per tutti!" come disse Cetto La Qualunque.
O non lo ha detto lui?