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"Sperlonga Cambia" sull'Imu: "L'amministrazione chiede ma non dà"

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Se l’Amministrazione comunale fosse in grado di aiutare i cittadini e le imprese anche solo la metà di quanto lo è nel chiedere i soldi ai contribuenti, Sperlonga sarebbe il paese con il welfare più alto d’Italia.

Con un avviso pubblicato sul sito istituzionale, il Comune di Sperlonga avvisa i cittadini che il 16 giugno prossimo scade il termine per il versamento dell’acconto dell’IMU, l’imposta municipale unica. Quando si tratta di scadenze fiscali, e di soldi da incassare, l’efficienza di questa amministrazione non conosce limiti. Se invece si tratta di adempimenti necessari a partecipare a bandi pubblici, a ricevere finanziamenti o anche solo a dare risposte ai cittadini, la stessa amministrazione è sorda, sbadata o, il più delle volte, assente.

Mentre ovunque, dal Governo centrale ai singoli comuni, si stanno attuando interventi finalizzati a consentire sgravi fiscali, la riduzione delle tasse e la sospensione dei tributi a carico delle famiglie e delle imprese, fortemente provate dal blocco dovuto all’emergenza sanitaria, il Comune di Sperlonga si conferma in controtendenza e ricorda ai cittadini che entro il 16 giugno bisogna versare l’acconto dell’IMU. Bravi a riscuotere, ma incapaci di trovare risorse per un taglio alla tassa sui rifiuti, alla tassa per l’occupazione di suolo pubblico o all’addizionale irpef comunale.

Due settimane fa abbiamo presentato al Consiglio comunale 8 proposte per il sostegno alle imprese e alle famiglie e per il rilancio della nostra economia. Il sindaco Cusani ci ha già fatto capire che il margine per accogliere le nostre proposte è molto limitato, il presidente del Consiglio Comunale Aldo Farina ha convocato solo ora la commissione capigruppo per programmare il prossimo Consiglio comunale, dopo ben quattro mesi dall’ultima seduta, e il capogruppo di maggioranza Massimo Giovannagelo non è pervenuto.

In poche parole, le nostre proposte sono sul tavolo ormai da giorni, ma dalla maggioranza non è arrivata nessuna reazione, nessuna proposta alternativa, nessun suggerimento utile a modificarle o integrarle per garantire aiuti concreti e immediati alle famiglie, al turismo e all’agricoltura. Sappiamo già come andrà a finire, ma ci auguriamo di avere torto, perché ora più che mai è fondamentale avviare un confronto serio sulle problematiche del nostro tessuto sociale e economico.

In un momento in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici per ripartire, l’amministrazione comunale non può aspettare a braccia conserte che arrivino aiuti dal Governo o dalla Regione, ma deve dimostrare con i fatti, e nei margini di quelle che sono le proprie competenze, di essere al fianco dei cittadini e delle imprese.

Siamo pronti a discutere le nostre proposte e ogni altra proposta utile a sostenere il nostro tessuto sociale e economico, a condizione che, da parte della maggioranza, ci siano quella volontà concreta e quell’apertura al dialogo che fino a oggi sono mancate.

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