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Ambulanti, manifestazione a Roma: adesione di massa anche dalla provincia di Latina

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Partiranno da tutti i Comuni della Provincia di Latina – ma in particolare da Fondi, da Formia, da Latina, da Minturno, da Cisterna e da Aprilia - gli ambulanti ANA-UGL per richiamare l’attenzione delle Istituzioni e di tutte le Forze Politiche sul grave stato di crisi che sta attraversando il settore a causa della pandemia e delle misure di contrasto poste in essere per evitare il contagio.

In un solo anno hanno chiuso la loro attività 6.000 ambulanti, ben 17.000 in quattro anni, e forte è il rischio che questo numero possa aumentare per il peso della crisi che ha investito i mercati.Gli ambulanti sono state una delle poche categorie a cui il precedente Governo non ha rivolto la propria attenzione nonostante i continui richiami e le sollecitazioni.

Le Fiere non si sono svolte ed i mercati sono sempre più vuoti. Intere filiere che vivevano dei mercati e delle fiere sono entrate in crisi irreversibilmente (il tessile, il calzaturiero, l’abbigliamento, gli allestitori degli autocarri) e con esse tutte le imprese professionali ed artigianali che vivevano dei mercati e delle fiere.

 

A nulla sono valsi gli appelli a rinviare l’entrata in vigore del Registratore Telematico e la Lotteria degli Scontrini. Il risultato è stato che migliaia di ambulanti, nel pieno del lockdown dichiarato a dicembre, hanno dovuto far fronte ad ulteriori costi per la sostituzione o l’aggiornamento dei registratori.

 

A nulla sono valsi gli appelli a rinviare l’entrata in vigore del DURC per il rinnovo delle concessioni che i Comuni dovranno rilasciare entro il 30 giugno prossimo.

L’ANA-UGL, consapevole del proprio ruolo sempre più crescente in Italia, ha invitato il Governo ad aprire con urgenza un TAVOLO DI CRISI per assumere le misure che possano alleviare la crisi del settore, fermare l’emoraggia in atto, stabilire le forme di sostegno per ridare slancio ad un settore che fino al 2019 sviluppava il 2% del PIL e che assorbiva i consumi della metà della popolazione italiana.

Se non si interverrà rapidamente il rischio è che il nostro paese perderà in maniera definitiva una delle forme di commercio tra le più antiche e tipiche d’Italia, e con essa si perderà la vita e la socialità di cui sono portatori i mercati nelle piazze e nelle strade dei borghi e delle città. E ciò non sarà solo un danno per gli ambulanti ma sarà una grave perdita per l’economia ed avrà effetti devastanti anche sui prezzi al consumo, poiché i mercati non potranno più produrre gli effetti calmieratori registrati e consolidati nel tempo.

 

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