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Ciccone chiede un impegno al Sindaco sui continui aumenti per le tariffe del servizio idrico

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L’Italia, pur essendo un Paese ancora idricamente fortunato per l’apporto annuo delle piogge (circa 300 miliardi di metri cubi) ne trattiene solo circa 5,8 miliardi di metri cubi pari all’11% e il rimanente 89% va in mare pressoché inutilizzato. E allo stesso tempo, gli italiani consumano ancora troppa acqua: sono fra i primi in Europa per consumo medio quotidiano pari a circa 230 litri, rispetto ai 50 del minimo vitale giornaliero. Secondo le previsioni del World Resource Institute, l’Italia sarà in una situazione di stress idrico elevato entro il 2040.

Il 22 Marzo è stata istituita dalle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale dell’Acqua, al suo trentesimo anniversario. Il consumo di acqua è responsabilità di ognuno di noi, così come la responsabilità di non sprecarne nei piccoli gesti quotidiani. E raccogliendo lo sfogo della Confconsumatori, nell’ambito della seduta del Consiglio Comunale di Fondi del 23 Marzo, il nostro Capogruppo Francesco Ciccone ha voluto dare voce al loro appello, perché la Conferenza dei Sindaci dell’Ato4 si appresta a deliberare entro il 30 Aprile nuovi aumenti tariffari per la bolletta dell’acqua.

Questi aumenti sarebbero giustificati dall’incremento vertiginoso delle tariffe dell’energia elettrica che poi si riversano anche sulla tariffa idrica. Nel 2021, rispetto al biennio precedente, si è avuto un aumento di 8 milioni di Euro e per il 2022 e 2023 le previsioni non possono che essere dello stesso tenore. Si aggiunge, inoltre, anche l’elevatissimo dato di morosità che al 31/12/2021 ammonta a 157 milioni di Euro.

L’Ufficio di Presidenza dell’Ato4 ha richiamato tutti i Sindaci ad “un atto di responsabilità e coraggio politico affinché si proceda all’ulteriore aumento delle tariffe idriche nel prossimo triennio”. C’è da dire che i Sindaci forse avrebbero dovuto mostrare lo stesso senso di responsabilità e coraggio politico nel corso degli anni passati operando i dovuti controlli sulla gestione della risorsa idrica ed il recupero delle inefficienze che oggi, per l’ennesima volta, vogliono scaricare sui Cittadini aumentando le bollette. Ricordiamo che nella Provincia di Latina abbiamo dati di dispersione idrica superiore alla media nazionale e nel sud pontino si arriva a superare anche il 70%.

I Sindaci non dovrebbero dimenticare che l’acqua viene pompata nelle condutture con l’energia elettrica e se oltre il 70% viene dispersa allora dovrebbero con chiarezza dire che gli aumenti che si apprestano ad approvare sono aumenti giustificati da attività di dispersione. Lo stesso discorso vale anche per la morosità che continua ad aumentare vorticosamente la spirale degli aumenti tariffari anno dopo anno, quando invece ci saremmo aspettati lo stesso senso di responsabilità e coraggio politico per le azioni di controllo sull’operato del gestore al fine di recuperare tali morosità.

Troppo facile mettere in atto il senso di responsabilità ed il coraggio politico mettendo le mani nel portafoglio degli utenti. Non è possibile che si chieda coraggio per prendere atto della propria incapacità gestionale e di controllo allorquando nulla si è fatto nei decenni passati per rimediare a tali inefficienze.

Nel ricordare che Acqualatina S.p.A. è il gestore del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale n.4 – Lazio Meridionale, ed è una Società mista a prevalente capitale pubblico (visto che il 51% del capitale è detenuto dai Comuni dell’ATO4 in proporzione alla popolazione residente), Francesco Ciccone ha chiesto al primo cittadino di:
• promuovere nell’ambito della Conferenza dei Sindaci una riflessione sulla gestione della Società Acqualatina;
• mettere in atto tutte le azioni che possano contribuire ad evitare ulteriori aumenti delle tariffe del servizio idrico per i Cittadini, già vessati in maniera incredibile da qualche mese a questa parte;
• individuare all’interno dell’Amministrazione Comunale una figura che possa fungere da garante nei confronti dei Cittadini, in considerazione del fatto che l’Ente detiene circa 746mila azioni della Società, con una partecipazione pari al 3,15%;
• convocare periodicamente il Presidente del Consiglio di Amministrazione Michele Lauriola, per verificare qualità del servizio, opere in cantiere, problematiche di cui l’Ente si trova a dover rispondere nei confronti della Comunità;
• ed infine indicare alla Città come intenderà votare sull’aumento tariffario alla luce delle evidenti responsabilità del gestore e considerata l’assenza di controllo della parte pubblica che ha generato aumenti dei costi nonostante i Bilanci degli anni passati vedono la Società chiudere con utili da diverse decine di milioni di Euro.

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