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Investimenti online: vera opportunità di lavoro o bolla a tempo?

La Redazione
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Nel 2015 erano 16 milioni gli italiani che avevano un conto bancario online il quale, come noto, offre anche l’accesso al trading online, a distanza di due anni i numeri sono ulteriormente cresciuti, eppure pochissimi conoscono e fanno uso di questo utile servizio. Anche a Fondi, ormai, coloro che compiono movimenti bancari online evitando lunghe file allo sportello  sono la maggioranza, ma il trading online continua ad essere appannaggio per pochi.

Le motivazioni? Diffidenza e, soprattutto, scarsa conoscenza del settore che scoraggiano gran parte delle persone a investire 100 euro, figurarsi somme più importanti. Partiamo, dunque, dicendo che il trading online è un’espressione anglosassone che letteralmente significa “negoziazione digitalizzata”, in soldoni compravendita telematica di titoli finanziari. Questo servizio, fornito da moltissime società finanziarie, permette di acquistare e vendere titoli in pochi secondi. Insomma, se si ha la pazienza e la voglia di informarsi per bene, può essere un ottimo metodo per investire e, addirittura, far lievitare i propri risparmi.

Queste società, che bada bene devono essere autorizzate da Consob, sono chiamate broker online (letteralmente intermediari digitali) e guadagnano una piccola commissione su ogni compravendita. Va da sé che i broker possono anche essere delle banche, e probabilmente tutti gli istituti in cui i fondani custodiscono il proprio denaro da anni offrono servizi simili. In Italia sono moltissime le persone che, una volta entrate in questo settore per far fruttare i propri risparmi, hanno trasformato il trading online in un vero e proprio lavoro. I rischi, tuttavia, soprattutto se ci si fa prendere la mano dopo la prima operazione riuscita, sono molto elevati. Benché per questa attività e questa forma di investimento basti una connessione online, le cittadine di provincia come Fondi sono ancora tutto sommato scettiche.

Eppure, in questo momento di congiuntura economica avversa con il Mof schiacciato da una pesantissima recessione e elevatissimi picchi per quanto riguarda la crisi dei consumi e, dunque, delle assunzioni, le alternative non sono un granché. Chi però si trasferisce nella Capitale oppure risiede per qualche tempo all’estero ed entra in contatto con persone del settore, si rende subito conto di quanto sia interessante l’argomento. A Fondi c’è qualcuno che ha fatto del trading un vero e proprio lavoro ma non sono che una manciata di persone viste ancora con forte scetticismo. Insomma, benché comprare e vendere titoli non sia certo un’attività semplice, si potrebbe cominciare chiedendo informazioni presso la propria banca di fiducia. Del resto è più semplice che mai tenere sott’occhio l’andamento della borsa anche con lo smartphone, e una volta appresi i rudimenti del settore, potrà essere anche per i fondani più scettici un buon sistema per investire un piccolo capitale, farlo fruttare e addirittura guadagnare qualcosina per arrotondare lo stipendio mensile.   

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