Monte San Biagio sta correndo un grave pericolo di inquinamento ambientale: discariche a cielo aperto di eternit sorgono in varie zone del paese soprattutto nell’area verde della Sughereta e in prossimità del lago di Fondi, dovute all’abbandono delle lastre di amianto.
Infatti tutti i proprietari di manufatti che possiedono coperture del famoso fibrocemento, notoriamente nocivo alla salute e attualmente oggetto di un censimento a livello nazionale, devono obbligatoriamente denunciarlo così che tecnici qualificati possano in seguito analizzare la quantità di amianto presente e precedere alla rimozione. Ed è qui che sorge il problema, dal momento che, proprio secondo la legge, tutte le operazioni di segnalazione e analisi del materiale sono assai costose e ricadono tutte a carico del proprietario. Per questo motivo, chi deve smaltire eternit, per non incappare in costose operazioni di smaltimento e risparmiare tempo e denaro, procede ad una rimozione 'autonoma' dei pannelli per non incappare nella denuncia.
Il danno all’ambiente e alle persone è enorme. Come è risaputo la pericolosità dell’amianto sta nelle sue polveri sottili che, se respirate, possono causare malattie terribili. Queste polveri nascono proprio dalla frantumazione delle lastre durante i lavori di rimozione dove vengono fatte a pezzi per ridurne il volume e facilitare il trasporto: il danno potenziale delle persone che non vogliono regolarizzare le proprie strutture è potenzialmente molto alto e ancor di più per la natura, inquinata da discariche di eternit frantumato. Dopo l’abbandono in aree verdi le polveri vengono portate via del vento e si depositano ovunque. Il rischio a cui ci si espone è altissimo, qualora le discariche non venissero rimosse del tutto.