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Europa League: Il Tottenham spezza il digiuno di trofei contro un Manchester United in crisi

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Gli Spurs vincono la finale di Bilbao grazie a un autogol di Shaw e tornano a sollevare un trofeo europeo dopo 40 anni

Quando due giganti feriti si affrontano, raramente nasce uno spettacolo memorabile. La finale di Europa League 2024 tra Tottenham e Manchester United ha confermato questo assioma, offrendo una partita bloccata e tecnicamente modesta, decisa da un episodio fortuito e caratterizzata più dalle paure che dalle ambizioni. A Bilbao si è assistito al trionfo della quartultima classificata della Premier League contro la quintultima, in una sfida tra club che occupano rispettivamente il nono e il quarto posto nella classifica mondiale per ricchezza.

Il confronto con l'elettrizzante finale della scorsa edizione tra Atalanta e Bayer Leverkusen appare impietoso, lasciando un retrogusto amaro ai tifosi italiani che avrebbero potuto vedere Roma e Lazio spingersi molto più avanti nella competizione, considerate le precoci eliminazioni agli ottavi contro l'Athletic Bilbao per i giallorossi e ai quarti contro il Bodø/Glimt per i biancocelesti.

Un trofeo che sa di congedo

La vittoria assume contorni paradossali per Ange Postecoglou, allenatore greco-australiano già virtualmente esonerato nonostante il successo europeo. I numeri in Premier League lo condannano come il peggiore degli ultimi quindici anni sulla panchina degli Spurs, ma il tecnico si regala comunque un'uscita di scena memorabile, riportando un trofeo a Londra nord dopo sedici anni di digiuno e un'attesa per un successo continentale che durava addirittura dal 1984, quando il club conquistò la vecchia Coppa UEFA.

Il momento decisivo arriva sul finire del primo tempo, con un'azione che racchiude l'essenza di questa strana finale. Cross dalla sinistra di Sarr, taglio intelligente di Johnson (al suo 18° centro stagionale) e deviazione sfortunata di Luke Shaw che beffa il proprio portiere Onana. Ironia della sorte, proprio Shaw era stato l'autore del gol che aveva illuso l'Inghilterra nella finale di Euro 2020 a Wembley contro l'Italia.

Paura di vincere e parate miracolose

Senza il capitano Son dall'inizio, sostituito da un volitivo Richarlison, il Tottenham mostra subito un atteggiamento conservativo che diventa addirittura timoroso dopo l'intervallo. L'azzurro Udogie offre una prestazione solida, ma è l'intera squadra a sembrare terrorizzata dalla prospettiva di vincere, con continue perdite di tempo già a partire dai primi minuti della ripresa.

Il Manchester United, pur con una pressione disorganizzata e nevrotica, crea le occasioni più nitide nella seconda frazione. Un'uscita incerta di Vicario favorisce un colpo di testa di Hojlund che sembra destinato in rete, ma viene miracolosamente salvato sulla linea da Van de Ven con un intervento acrobatico che rappresenta forse il gesto tecnico più spettacolare dell'intera serata basca.

Proprio Vicario, dopo l'incertezza iniziale, si riscatta con due interventi decisivi: prima su Garnacho appena entrato e poi, al minuto 97, con una parata prodigiosa su un colpo di testa di Shaw che avrebbe potuto regalare un pareggio insperato ai Red Devils.

Conseguenze e futuro

Con questa vittoria il Tottenham salva parzialmente una stagione deludente e soprattutto si qualifica come sesta squadra inglese alla prossima Champions League, guadagnandosi anche il diritto di disputare la Supercoppa Europea il 13 agosto a Udine contro la vincente di Inter-PSG. Gli appassionati di scommesse sportive possono già trovare quote interessanti su questo prestigioso incontro su Casino Midas dove vengono offerte analisi approfondite sulle competizioni europee.

Per il Manchester United, invece, si profila un'estate di profonda ristrutturazione sotto la guida di Ruben Amorim, al quale la proprietà ha già garantito un budget di 120 milioni di sterline per tentare di risollevare una squadra che sembra aver smarrito identità e ambizioni.

La delusione dei Red Devils si aggiunge a una stagione già ampiamente negativa, con il decimo posto in Premier League che rappresenta il peggior piazzamento dell'era post-Ferguson e un gioco che non ha mai convinto nonostante i tanti investimenti effettuati.

Il calcio inglese tra luci e ombre

La finale di Bilbao ha mostrato un aspetto meno luccicante del calcio inglese, lontano dalle prestazioni scintillanti di Manchester City e Arsenal in Premier League o del Liverpool nelle coppe europee. Mentre in Italia si celebrano i quarant'anni di storia di alcuni storici club di tifosi, a testimonianza di una passione che resiste al tempo la Premier League deve fare i conti con la crisi di due suoi club storici, incapaci di esprimere un calcio all'altezza della loro tradizione e dei loro investimenti.

Per il Tottenham, comunque, resta la gioia di un trofeo che mancava da troppo tempo e che permette agli Spurs di guardare con rinnovato ottimismo al futuro, qualunque sia il nome del tecnico che siederà sulla panchina nella prossima stagione. Il Manchester United, dal canto suo, dovrà ripartire ancora una volta, in un ciclo di ricostruzioni che sembra non avere fine dall'addio di Sir Alex Ferguson.

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