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Consegna di una targa come premio alla carriera per Filippo Panno, calzolaio da 81 anni

Riconoscimento simbolico da parte dell'amministrazione per uno degli artigiani più longevi della città

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Ha iniziato ad apprendere i rudimenti del mestiere diventando “ragazzo di bottega” a soli 8 anni, a 16 aveva già aperto la sua attività, a 89 è oggi uno dei pochi calzolai sopravvissuti all'industrializzazione: Filippo Panno è l'emblema dell'operosità artigiana che negli anni d'oro ha fatto grande l'Italia nonché uno degli ultimi rappresentanti di una professione in via d'estinzione.

Alla soglia dei 90 anni e dopo 81 anni di onorato “servizio” nella sua famosa bottega di via Itri, oggi il signor Panno è stato premiato dall'amministrazione comunale con una targa simbolica.

“Un Oscar alla carriera” hanno scherzato i suoi figli che hanno sottoposto all'attenzione dell'assessore alle Attività Produttive Stefania Stravato la storia del capofamiglia con l'intenzione di fargli una sorpresa per il suo compleanno. Non è stato necessario fare grandi ricerche per appurare l'autenticità di una storia che, in città, conoscono in tanti. Il consigliere Vincenzo Mattei, presente alla consegna del riconoscimento, ricorda sin da bambino Filippo Panno che, per tutta una vita, ogni giorno allo stesso orario, era solito passargli davanti in sella alla sua amata bicicletta per aprire la bottega. È a lui che ha affidato il suo ultimo paio di scarpe la mamma dell'assessore Stravato e non c'è cittadino del centro storico che non ricordi l'artigiano di via Itri: un mago nell'arte di rigenerare le scarpe che dava il meglio di sé anche quando gli passavano per le mani prodotti di bassa fattura figli della globalizzazione; anche quando, immigrato per lunghi 15 anni nella terra dei canguri, all'inizio mal capiva le richieste dei clienti australiani.

Le lacrime che per qualche istante hanno bagnato il volto del signor Panno hanno emozionato anche il sindaco Beniamino Maschietto che, avendo lavorato la terra per pagarsi gli studi, ben ricorda quando in città o si era artigiani o contadini. E adesso che questa professione sta scomparendo, insieme hanno deciso di lanciare un appello ai giovani invitandoli a frequentare la bottega di via Itri per imparare il mestiere.

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