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Il Consiglio approva la vendita dei terreni dei campeggi: ecco perché Fiorillo e Paparello hanno votato no

Secondo i due membri della minoranza (Pd) i lotti sono stati svenduti

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Nel Consiglio comunale che si è tenuto ieri, la maggioranza di centro-destra ha deciso di (s)vendere i terreni di demanio civico, posti nella fascia costiera dei trecento metri, ai privati che da decenni con le loro strutture, in parte regolari, in parte abusive, hanno svolto attività ricettiva all’aria aperta.

Si tratta di circa otto ettari di fascia costiera in totale, suddivisi tra i campeggi Sant’Anastasia e Holiday, per un valore complessivo di quasi tre milioni di euro, che potranno essere corrisposti al Comune rateizzati in dieci anni. Questa operazione è la conclusione di un percorso iniziato circa sei anni fa, quasi in concomitanza con il sequestro operato dalla Magistratura del campeggio Sant’Anastasia per lottizzazione abusiva al suo interno.

Allora, anche per risolvere il problema occupazionale determinato dalla chiusura di quella struttura, quasi tutte le forze politiche presenti in Consiglio, comprese quelle del centro-sinistra,  avevano condiviso la scelta di procedere alla perimetrazione dei campeggi esistenti e alla successiva variante urbanistica con mutamento di destinazione d’uso di quei terreni. Per i campeggi ubicati all’interno dei terreni collettivi di demanio civico ( per un quarto della superficie il Sant’Anastasia e per la totalità l’Holiday ) si è dovuto procedere con la richiesta all’Ufficio Regionale Usi Civici di autorizzare la procedura urbanistica di variante.

Con questi provvedimenti finalmente quelle aziende ricettive potranno  esercitare regolarmente  la loro attività. Siamo felici di aver contribuito per la nostra parte a questo risultato, soprattutto perché salvaguarda numerosi posti di lavoro. Quelle attività si sarebbero potute tranquillamente svolgere su terreni che, a nostro parere, era vantaggioso per i cittadini fondani che restassero di proprietà della collettività, e che fossero assegnati in concessione alle imprese per un periodo di tempo stabilito, a fronte di canoni congrui, rispondenti ai valori di mercato.

La maggioranza di centro-destra ha invece preferito procedere alla vendita di quei terreni, con una scelta che, a nostro parere, favorisce ancora una volta i privati a danno dell'interesse dei cittadini fondani. Che senso ha privarsi di beni pregiati e redditizi che avrebbero assicurato entrate rilevanti tutti gli anni tramite i canoni di concessione? Questa sarebbe stata una scelta obbligata per un Comune in sofferenza finanziaria e a rischio di default. Ma Sindaco e Assessori non si sono sempre vantati di saper ben gestire le risorse e di avere reso floride le finanze comunali?

Ci viene anche da pensare: un privato avrebbe mai venduto quei terreni di gran pregio a 35/40 € a metro? Perché dovrebbe allora farlo il Comune? Con questa scelta totalmente inopportuna, inoltre, De Meo e compagni sottraggono alla disponibilità del Comune alcune tra le aree strategicamente più importanti e cruciali per poter pianificare finalmente in maniera decisa un complessivo assetto del nostro litorale, strumento primario per un vero sviluppo dell'attività turistica. Ma evidentemente per loro questi temi sono solo slogan da campagna elettorale.

Ieri la maggioranza,  invece, tutta compatta, ha deciso di (s)vendere quei terreni. Solo noi del gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo votato contro.

 

 

I consiglieri comunali

Maria Civita Paparello

Mario Fiorillo

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