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Porto: "Sperlonga Cambia" torna a chiedere risposte all'amministrazione

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Interrogato il sindaco di Sperlonga Armando Cusani, risponde il signor Luciano Iannotta e scopriamo che una delle strade che partono dal porto di Sperlonga passa per Roma, arriva fino a Londra per poi tornare di nuovo in Italia, precisamente a Sonnino, città d’origine dello stesso  Iannotta, il quale afferma di essere l’unico azionista della Lta London Investments ltd e difende la serietà degli imprenditori e dei professionisti della compagine sociale della “Porto di Sperlonga srl”, lamentando un “ingiustificato attacco all’amministrazione comunale di Sperlonga” e indirettamente alla sua persona.

Vogliamo rassicurare il signor Iannotta che il nostro non voleva essere un attacco diretto a lui o alla sua professionalità, anzi, siamo lieti che abbia a cuore l’attuale amministrazione comunale di Sperlonga, al punto da preoccuparsi delle competenze e della preparazione degli esponenti di minoranza.

Noi del gruppo consiliare Sperlonga Cambia, invece, abbiamo a cuore gli interessi dei cittadini e il futuro della nostra comunità ed è proprio per tutelare entrambi che abbiamo presentato al sindaco e alla sua maggioranza un’interrogazione in cui chiediamo, in sostanza, che venga fatta chiarezza su alcuni aspetti relativi alla gestione privata del nostro approdo turistico. Aspetti, sia politici che amministrativi, sui quali occorre assicurare la massima trasparenza, non solo perché si tratta della gestione di un bene di fondamentale importanza per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese, ma anche per tutelare i tanti cittadini di Sperlonga che hanno dovuto rinunciare all’hobby della pesca e alla loro passione a causa degli elevati costi di ormeggio delle imbarcazioni.

Sono molte le domande che abbiamo rivolto al sindaco e alla sua maggioranza, ma mentre - anche a seguito della pubblicazione della prima inchiesta giornalistica relativa alla composizione sociale della “Porto di Sperlonga srl” – questa amministrazione continua a non rispondere, il signor Iannotta non ha esitato a replicare e a fare le sue legittime precisazioni. Siamo lieti di apprendere dal diretto interessato che gli uffici di Londra siano pienamente operativi e che la sua sia una società florida, ma nessun consigliere comunale ha mai affermato il contrario, così come nessuno ha mai messo in dubbio la professionalità di coloro che operano nella società “Porto di Sperlonga srl”. Ma proprio perché si tratta di imprenditori e professionisti seri e preparati, non dovrebbe esserci nessun problema a rendere pubblica la loro identità.

A questo proposito chiediamo al sindaco Cusani perché il comune di Sperlonga sia tuttora titolare del 5% della società che gestisce il porto, nonostante la deliberazione del consiglio comunale del 2013 che ne aveva deciso la dismissione, e chiediamo che vengano rese note tutte le informazioni relative alla composizione sociale della “Porto di Sperlonga srl” e alla proprietà delle singole quote, perché riteniamo sia interesse della collettività conoscere le società e i professionisti che hanno investito nel settore turistico del nostro paese.

Quanto alle ricerche su Google, vogliamo rassicurare il signor Iannotta che sappiamo svolgerle così bene da essere riusciti a trovare informazioni in abbondanza. Tuttavia, da consiglieri attenti e scrupolosi quali crediamo di essere, preferiamo non affidarci unicamente a quel che si trova in rete e, a differenza di quanto fatto dallo stesso Iannotta, non ci lanciamo in affrettati e sommari giudizi sulle capacità e sull’esperienza delle persone.

Ad ogni modo, le informazioni più interessanti sulla società “Porto di Sperlonga srl” le ha fornite lo stesso signor Iannotta e, nonostante le sue dichiarazioni, sono ancora tanti gli interrogativi che rimangono senza risposta. Non volendo però distogliere ulteriormente il signor Iannotta dalle sue attività imprenditoriali, rivolgeremo ancora una volta queste domande al sindaco Cusani, il quale, ne siamo certi, non vorrà sottrarsi al confronto e riuscirà a trovare il tempo per rispondere alla nostra interrogazione entro i 30 giorni previsti dal regolamento comunale.

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