Questi i dati che si ottengono proiettando nella nostra area le percentuali stimate per la Regione Lazio. Solo due terzi, forse metà, dei casi di diabete sono diagnosticati. Il loro numero è in crescita a causa della sedentarietà, dell’obesità, della cattiva alimentazione e forse dell’inquinamento, così come per l’aumento del numero di persone anziane nella popolazione laziale.
“Se ben gestito, il diabete può incidere in modo limitato nella vita di una persona e sui costi del sistema sanitario. Ma la persona con diabete deve avere accesso all’educazione, ai farmaci, ai presidi e alle cure specialistiche del caso. Se queste risorse mancano, è più facile che sviluppi seri problemi al cuore, al cervello, ai reni, agli occhi e ai piedi, con conseguenze che hanno un impatto devastante sulla sua vita, sulla sua famiglia e sulla collettività, nonché ovviamente sui costi della Sanità”, nota Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia. “Mentre i casi di diabete aumentano, 800 mila in più negli ultimi 10 anni in Italia, le risorse già insufficienti messe a disposizione dal Servizio Sanitario diminuiscono. Questo pone le basi di un’emergenza sanitaria ed economica”.
Diabete Italia coordina la Giornata Mondiale del Diabete che cade il 14 novembre ma prevede eventi che si terranno in ogni provincia del Lazio soprattutto il 9 e 10 novembre.
L’elenco completo si trova nel sito www.giornatadeldiabete.it.
Quest’anno la Giornata Mondiale del Diabete intende fare luce sulle reali proporzioni del problema diabete e spingere la Regione ad affrontarlo in modo appropriato, per esempio facendo riferimento al Piano Nazionale Diabete, redatto dal Ministero della Salute, sottoscritto dalle Regioni e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in febbraio. Il Piano disegna un modello ideale di assistenza completa e appropriata per ogni persona con diabete.
Roberta Gaudioso, Coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete in Lazio, ha le idee molto chiare: “Assistere nel modo migliore le persone con diabete in Lazio non richiede denaro ma soluzioni concordate e intelligenti”. La strada è tracciata dal Piano Nazionale Diabete che la Regione ha recepito nel proprio ordinamento già in aprile. “Ma che rischia di restare lettera morta fino a quando non verrà nominata una Commissione diabetologica regionale, che il Lazio è l’unica regione a non avere, o comunque un ambito nel quale discutere come mettere in atto il Piano”, spiega Roberta Gaudioso.
FAND - Associazione Diabetici del Sud Pontino
Presidio Ospedaliero, Servizio di Diabetologia