“La società appaltatrice eseguiva i lavori in difformità rispetto a quanto pattuito”.
Non è un giudice a dirlo, ma gli assessori della Giunta Cusani. Dopo mesi di polemiche, dichiarazioni ambigue e teorie complottiste, la Giunta Cusani mette nero su bianco come stanno realmente le cose nella vicenda relativa alla costruzione della nuova ala del polo scolastico di Sperlonga. La ditta appaltatrice, quindi, stava realizzando dei lavori diversi rispetto a quelli previsti nel progetto.
L’affermazione è contenuta nella delibera con la quale Giunta, in assenza del sindaco Cusani, ha affidato l’incarico a un legale di fiducia per difendersi nella causa per risarcimento danni che la ditta ha avanzato contro il Comune di Sperlonga dopo la risoluzione del contratto d’appalto, sulla quale è intervenuta a più riprese anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Oltre al danno, la beffa.
La delibera approvata dagli assessori dimentica di menzionare un passaggio fondamentale di questa vicenda. La ditta che oggi fa causa al nostro Comune, infatti, due anni fa è stata coinvolta dall’inchiesta Tiberio 2, che ha portato al sequestro del cantiere per i lavori di realizzazione del nuovo polo scolastico di Sperlonga e all’arresto di alcuni degli indagati. Le accuse mosse dai magistrati di Latina coinvolgono diverse persone e vanno dalla corruzione, agli appalti truccati e alla truffa.
Il prossimo 3 novembre si terrà l’udienza preliminare che dovrà decidere se rinviare a giudizio i vari indagati nel secondo filone della stessa inchiesta che nel gennaio 2017 ha portato all’arresto anche del sindaco Cusani.
In questo processo il Comune di Sperlonga è indicato come parte lesa. La causa per risarcimento danni contro il nostro comune, quindi, appare come una vera e propria beffa. Nell’istanza per la richiesta di dissequestro del cantiere, infatti, il Comune di Sperlonga si impegnava a procedere a un nuovo affidamento per il completamento dei lavori e a recuperare ogni onere indebitamente sostenuto. Non solo, anche la perizia di parte commissionata dal Comune, e costata 40000 euro, rileva delle difformità nell’esecuzione dei lavori. Sarebbe assurdo se oltre ad aver subito i danni, anche d’immagine per ciò che è accaduto in questi anni, il nostro Comune fosse anche costretto a pagare un risarcimento alla ditta che quei danni lì ha causati.
Il cantiere bloccato del nuovo polo scolastico è l’immagine di un paese fermo, frenato da problemi amministrativi e giudiziari, con un’amministrazione incapace di trovare soluzioni e un sindaco troppo impegnato, o più probabilmente troppo coinvolto, che non partecipa alle sedute di Giunta.