Il museo e i resti della villa romana dell’Imperatore Tiberio sono un patrimonio di fondamentale importanza per la nostra comunità , una di quelle ricchezze che rendono il nostro paese unico e conosciuto a livello internazionale.
Questa consapevolezza, in passato, ha portato diversi cittadini di Sperlonga a unirsi e a lottare per difendere i reperti appena ritrovati, facendo sì che restassero e venissero custoditi nel nostro paese. Questa stessa consapevolezza, oggi, deve rappresentare un punto di partenza per la difesa, la promozione e la valorizzazione del nostro patrimonio storico, archeologico e naturalistico.
La politica, in questo, ha un ruolo fondamentale. Il Comune di Sperlonga ha il dovere e la responsabilità di non vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti da tanti nostri concittadini e di investire ogni risorsa disponibile per tutelare e valorizzare l’intera area archeologica. I resti della villa dell’Imperatore Tiberio, insieme ai reperti e alle sculture custodite nel Museo archeologico nazionale, devono trovare spazio nell’offerta turistica e culturale del nostro paese, attraverso investimenti concreti e iniziative mirate a promuovere e a far conoscere la storia e le radici della nostra comunità . Solo se opportunamente valorizzata, infatti, l’intera area archeologica potrà portare nuova linfa al nostro paese e alla nostra economia, permettendo di ampliare e di innovare l’offerta, purtroppo ancora ferma ai soliti tre mesi estivi.
Il museo di Sperlonga è questo: è storia, cultura, tradizione, ma anche innovazione, economia e futuro. Chi non vede tutto questo, non può essere in grado di valorizzare il nostro patrimonio storico e archeologico e vuole che il nostro paese rimanga ancorato a una concezione di sviluppo e di turismo ormai obsoleta e superata. Mentre il resto del mondo corre e si reinventa per affrontare le sfide di questo particolare periodo storico, l’amministrazione Cusani, attraverso le imbarazzanti dichiarazioni dell’assessore D’Arcangelo, porta avanti un’inutile e vuota battaglia contro la direzione del Museo archeologico di Sperlonga. Le invettive dell’assessore D’Arcangelo, come spesso accade, non hanno logica né coerenza e hanno come unico risultato quello di impedire quel dialogo istituzionale e quella collaborazione che invece sono alla base di qualunque iniziativa di promozione e di sviluppo.
Peraltro, prima di fare polemica in casa d’altri, l’assessore D’Arcangelo dovrebbe spiegare perché il Comune di Sperlonga non è in grado di garantire un servizio di trasporto pubblico che colleghi il lago Lungo a Bazzano, passando per il centro storico e il museo. Un servizio del genere servirebbe a ridurre l’uso dell’auto e a ovviare al problema, anche questo mai risolto, dell’assenza di un parcheggio pubblico per il Museo.
Sempre l’assessore, poi, dovrebbe spiegare perché il parcheggio multipiano del centro storico è utilizzato come discarica e le aree verdi sono abbandonate a loro stesse. Mentre cerca di inventare una qualche spiegazione plausibile a tutto questo, l’assessore all’ambiente è pregato di astenersi dal polemizzare sulla gestione di un museo che ogni anno porta a Sperlonga migliaia di visitatori, di tutte le età e in tutti i mesi dell’anno.
Il silenzio del sindaco Cusani sul tema è infelice e imbarazzante quanto le dichiarazioni del suo assessore. Avallare simili polemiche significa ostacolare e impedire lo sviluppo del nostro paese.
Sperlonga ha bisogno di ritrovare coesione sociale e di un’amministrazione che lavori per unire, non per dividere, partendo proprio dalle nostre radici e dalla consapevolezza del nostro immenso patrimonio storico, naturalistico e culturale.