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Sperlonga: l'accusa muta in omicidio premeditato e la Magistri rischia l'ergastolo

Proseguono le indagini sull'aggressione al multipiano dello scorso 14 giugno

La Redazione
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Più proseguono le indagini più si aggrava la posizione di Arianna Magistri, la donna di 45anni agli arresti domiciliari per aver spinto giù dalle scale del multipiano di Sperlonga la collega Anna Lucia Coviello causandone la morte. Con il decesso della 62enne, l’accusa nei confronti della Magistri era già mutata una prima volta fino a trasformarsi nei giorni scorsi, a seguito degli ultimi accertamenti disposti dal sostituto procuratore Lugia Spinelli, omicidio premeditato, compiuto per futili motivi e aggravato dall’esecuzione dello stalking. Arianna Magistri avrebbe infatti perseguitato la collega nei giorni precedenti alla lite, premeditando a lungo il tentato assassinio consumatosi il 14 giugno. A difendere Arianna Magistri da un reato gravissimo per il quale è prevista la pena dell'ergastolo l'avvocato Pasquale Cardillo Cupo.

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