A far da filo conduttore le vicende della bonifica integrale dell’Agro romano avvenuta durante il ventennio fascista, le migrazioni interne e l’esodo di quasi tremila famiglie venete per fare della palude una terra fertile e rigogliosa. Dolori, speranze e patimenti, raccontati per il fuori salone dell’importante kermesse scaligera, nel corso di una speciale serata ideata dalla giornalista Tiziana Briguglio e dall’Associazione Agroalimentare in Rosa, con la collaborazione del professor Giuseppe Nocca e del maestro di cucina Gabriele Ferron, per non perdere e rendere allo stesso tempo accessibile a tutti la memoria legata alla nascita delle città di Fondazione ( Pomezia, Aprilia, Latina, Sabaudia e Pontinia) e all’inaugurazione, nel 1934, degli edifici provinciali di Latina.
Ad ospitare l’evento la suggestiva“Pila Vecia”, a Isola della Scala, sede del più antico impianto di pilatura del riso in Italia tuttora funzionante (datato1650), di proprietà della famiglia Ferron.
Da una parte le vicende di gente semplice e umile che mossa dalla miseria scelse di spingersi fin nell'Agro Pontino con la speranza di una vita migliore; dall’altra la presentazione di una realtà, quella della provincia di Latina, che proprio grazie alle opere di bonifica e al conseguente sistema dei canali irrigui, al miglioramento dei trasporti e alla maggiore domanda interna dei prodotti del suolo, pongono oggi l’Agro Pontino e la Piana di Fondi tra le maggiori e importanti aree di particolare intensità colturale in Italia.
È qui, infatti, che con i primi insediamenti agricoli si assiste al fiorire delle colture che, se a partire dagli anni 50 si identificano, tra le altre, con la zucchina bianca con il fiore, il sedano bianco di Sperlonga e la fragola favetta di Terracina, trovano adesso nella nuova cultivar del pomodoro Torpedino, il loro maggior punto di attrazione per il rilancio delle economie locali.
Dunque una sfida difficile e solo apparentemente impossibile raccolta e portata strenuamente avanti, a distanza di anni, da aziende come la Mafalda, la Società agricola Consortile CSC Lazio, la VAL.A.F. Socità' Cooperativa Agricola, la San Leone e la Silvana Frutta che, insieme, hanno deciso di far partire proprio da Fondi un nuovo modello di sviluppo rurale e di promozione delle identità territoriali fondato nella coltivazione di varietà ( come quelle sovra indicate), che a livello mondiale possono trovare la loro massima espressione solo in questa parte dell’areale laziale.
Da qui l’idea della cena, in programma per il 6 aprile, che vedrà lo chef Gabriele Ferron impegnato nel coniugare queste eccellenze con il riso vialone nano veronese, erede e fautore di ricordi ed emozioni impossibili da dimenticare. In ogni pietanza, il vessillo di una qualità autentica e assoluta, fortemente voluta e ricercata, che rispecchia i sapori della terra e il carattere di chi con passione continua a prendersene cura. Una dedizione senza se e senza ma, come quella dei vignaioli della Strada del Vino, dell’olio e dei sapori della provincia di Latina, della frantoiana Paola Orsini e del presidente dell’associazione Mondofragola, Giuseppe Carrabs presenti all’evento.