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Il lavoro: chi lo vorrebbe e non ce l’ha e chi ce l’ha e non lo apprezza

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Sono numerosi gli uffici pubblici fondani. Uffici che dovrebbero essere al servizio della popolazione e che dalla stessa sono finanziati grazie alle tasse. Ovviamente questi uffici, proprio per questa ragione, dovrebbero assistere il cittadino in ogni aspetto, guidarlo, assisterlo. Cose, insomma, all’ordine del giorno.

Purtroppo però, la situazione fondana non percorre sempre questi binari. Molte sono le lamentele che riguardano i pubblici lavoratori; partendo da quelli che occupano gli uffici del comune a quelli che si occupano della biblioteca comunale a tutti quelli che, in un modo o nell’altro, fanno parte del Comune di Fondi. Ovviamente, non si deve fare di tutta l’erba un fascio e probabilmente molti dei lavoratori fanno il loro mestiere con onestà e passione ma, tra questi, vi sono anche coloro che si occupano dei compiti a loro assegnati con molta meno enfasi, lasciando, molto spesso, il cittadino solo a se stesso.

Molti turni degli uffici pubblici sono a dir poco ridicoli, tre giorni a settimana di apertura al pubblico con appena due ore. Ovviamente, molti cittadini lavoratori si trovano in difficoltà con questi orari ma, nonostante le varie lamentele non si è mai pensato di cambiare oppure di allungare leggermente l’orario di lavoro.
Come se questo non bastasse, molte volte, la porta in faccia viene chiusa anche a persone che magari stanno facendo la fila da due ore ma che, non essendo stati tra i fortunati ad entrare nell’ufficio desiderato prima del suo orario di chiusura, non ha diritto a ricevere alcun servizio.

Insomma, una situazione che va avanti da ormai troppo tempo. Ci troviamo in un periodo economicamente instabile in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli quasi devastanti e ci sono persone che si farebbero in quattro pur di lavorare ma ci appoggiamo ancora a coloro che occupano la sedia da anni. Coloro che hanno perso, o probabilmente non hanno mai avuto, una vera passione per il proprio lavoro e ormai lo svolge come routine fregandosene dei bisogni. I bisogni dei cittadini, come se questi ultimi fossero cosa da poco, persone di poca importanza, senza ricordarsi che se hanno uno stipendio a fine mese è proprio grazie alla popolazione.

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