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Sfrattata dall'Amministrazione comunale la Protezione Civile viene discriminata e rimane senza sede

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Una gestione del governo cittadino del tutto “fuori controllo” si abbatte questa volta sull’Associazione della Protezione Civile di Fondi. La denuncia nei confronti del Sindaco Maschietto e della Giunta è arrivata nell’aula del Consiglio Comunale ultimo da parte di Luigi Parisella, del gruppo consiliare “Riscossa Fondana”.

C’è da restare sgomenti nell’apprendere che la suddetta Associazione di Volontariato Civile, la cui sede opera da anni nell’ex mattatoio comunale, è destinataria di una lettera di sfratto dovendo la struttura essere oggetto di ipotetici  lavori di ristrutturazione ed altro.

Alcuna saggia idea è passata nella mente di Maschietto e soci volta ad evitare i notevoli disagi derivanti all’Associazione da tale sollecita ed improvvida intimazione. Il preventivo reperimento di una sede alternativa sarebbe stato doveroso da parte di un’amministrazione che ha nei suoi fini un’attività di condivisione e di collaborazione per la promozione dello sviluppo del volontariato e dell’associazionismo.

L’associazione di volontariato in questione da anni svolge e garantisce attività di assistenza organizzativa ed operativa a manifestazione culturali, sportive, religiose, di natura sociale, di soccorso, di salvataggio. Più volte è stata partecipe e di prezioso supporto in eventi anche extra-regionali di calamità, soccorso tecnico, assistenza umanitaria.

La punizione più bieca ed iniqua nei confronti della Protezione Civile è senza limiti. Pur essendo in possesso dei requisiti per l’assegnazione di una diversa sede indicata nell’apposito bando pubblico comunale a cui l’associazione ha aderito, il sindaco Maschietto annulla l’intera procedura in assenza di motivazione alcuna, cosi violando palesemente la normativa che disciplina e distingue la sfera di competenza tra organo politico di governo ed organo di gestione amministrativa. 

Ma al sindaco e all’amministrazione Maschietto di tutto ciò non importa un fico secco abituata a gestire la cosa pubblica all’insegna del più deteriore clientelismo, con arbitrio, e ciò che risulta più grave è la violazione di principi sanciti nell’art. 97 della Carta Costituzionale, quali l’imparzialità.

 L’imparzialità è un valore fondamentale della pubblica amministrazione in quanto richiama espressamente il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 che presuppone necessariamente la condotta imparziale e non discriminatoria e punitiva.   

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