Dopo la Mozione presentata in Consiglio Comunale da Salvatore Venditti, bocciata dalla Maggioranza a trazione Forza Italia che sostiene il Sindaco Maschietto e votata favorevolmente solo da cinque Consiglieri di Opposizione, non si placa la mobilitazione in Città a difesa di Palazzo Caetani.
Gli stessi Consiglieri che hanno sostenuto il testo purtroppo non approvato dalla massima assise si sono adoperati nei giorni scorsi per depositare presso il Ministero alla Cultura e la Regione Lazio un corposo documento in cui si ripercorre la storia di Palazzo Caetani, le sue caratteristiche, la composizione architettonica, la valenda storico-culturale del sito per la Città di Fondi e si chiede la sospensione dello stato di attuazione della Delibera di Giunta della Regione Lazio n. 170 del 21 Marzo 2024 relativamente agli immobili insistenti nel territorio del comune di Fondi, la rettifica o parziale revoca della stessa e la reiscrizione dei beni in questione nell’inventario regionale del “Demanio immobili soggetti a vincoli di beni artistico-culturali” e quindi indisponibili.
A firmare la richiesta sono stati Franco Cardinale, Francesco Ciccone, Tiziana Lippa, Luigi Parisella e Salvatore Venditti. La nota è stata inviata anche ai Dirigenti dei Parchi Regionali, all’Arcivescovo Vari ed al Parroco del Duomo di San Pietro.
Va ricordato che la Regione Lazio stanziò nel 2001 un finanziamento di 3 miliardi di Lire “per l’acquisizione del Palazzo Baronale e torre, per la realizzazione di un Museo finalizzato alla valorizzazione degli aspetti archeologico-storici-naturalistici nonché della Pinacoteca e Biblioteca” dando inizio ad uno straordinario intervento di restauro dell’insigne monumento memoria irrinunciabile della Città di Fondi.
Il Palazzo, sede legale dell’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, che ne garantisce la gestione, è meta di visitatori, ospita quotidianamente eventi culturali, mostre, presentazioni di libri, laboratori, ed è riconosciuto dalla Comunità locale come un segno di appartenenza, oltre ad essere evidentemente un simbolo di promozione culturale e sociale in pieno Centro Storico.
Riteniamo che l’istruttoria che ha portato alla stesura della Delibera di Giunta n. 170 non abbia preso in considerazione molti aspetti cruciali, ed in particolare la volontà manifestata già nel 2001 di ricomporre l’unità immobiliare ed architettonica del Palazzo garantendone la inalienabilità. A nostro parere è prioritario, ai fini dell’interesse pubblico e collettivo, che la Regione mantenga l’impostazione originaria stante la dichiarazione del Ministero che riconosce l’interesse storico-artistico particolarmente importante di Palazzo Caetani - dichiarano Cardinale, Ciccone, Lippa, Parisella e Venditti.
L’Amministrazione Comunale di Fondi, notiziata dal Segretario Regionale del Ministero alla Cultura il 15 Febbraio, non rispondendo nei trenta giorni previsti dalla norma, ha praticamente rinunciato ad esercitare il diritto di prelazione sugli immobili, e solo successivamente, in seguito al clamore suscitato dalla pubblicazione della Delibera sul BURL, ha manifestato la disponibilità alla concessione o locazione a canone ricognitorio degli immobili stessi.
Tardivamente secondo noi. Fermo restando che il mantenimento degli immobili tra i beni indisponibili permetterebbe di stipulare convenzioni specifiche tra Comune e Regione per l’utilizzo degli spazi, senza nemmeno dover ricorrere ad una concessione o locazione a canone ricognitorio - concludono i firmatari.