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Donne e politica: una democrazia a metà? L'intervento di Lavinia Savona (candidata con Raniero De Filippis)

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La lettera di presentazione di Lavinia Savona, candidata nella lista "Camminare Insieme" a sostegno di Raniero De Filippis (centrosinitra):

 

Sono Lavinia Savona, cittadina fondana, imprenditrice di me stessa nel campo dell’agricoltura e dei servizi al turismo, idealmente legata ai valori della Sinistra ma soprattutto sono una donna che ha deciso di candidarsi per dare a tutte le donne, e non solo, di questo Paese una prospettiva di futuro diverso e di riscatto sociale, culturale e politico.

Credo che nell’intimo ognuna di noi avverta l’esigenza, stringente, della presenza delle donne in politica. E’ questione, questa, che richiede interventi concreti ma anche un vero e proprio cambiamento di mentalità e cultura. Sappiamo, infatti, che in l‘Italia e in tanti altri Paesi, le donne hanno acquisito i diritti politici solamente nello scorso secolo. Ciò nonostante, tale riconoscimento appare più di forma che di sostanza, visto il perdurare, in molti contesti, della rappresentazione mentale secondo cui la politica non è “un affare da donne”.

E’ innegabile che ancora oggi la cultura delle pari opportunità in ogni settore della società è poco radicata. Di fatto le donne hanno meno possibilità di ricoprire posizioni di prestigio perché è latente una vera e propria politica di promozione di un protagonismo femminile. E questo vale sia in campo lavorativo, sociale, culturale e politico nonostante, in questi settori, il nostro Paese ha potuto e può vantare delle soggettività femminili di assoluto valore e di indubbia eccellenza.

Ciò si deve certamente a fattori di tipo culturale, ma anche dalla consolidata tendenza a non adottare provvedimenti diretti a rimuovere le situazioni di discriminazione sociale della donna nei diversi ambiti della società. A volte anche per la scarsa autostima e fiducia in se stesse che molte donne denotano e si condannano a subire una società ancora ampiamente patriarcale.

Ad ogni buon conto, tralasciando dati e percentuali, l ‘aumento della presenza femminile nelle istituzioni politiche va innanzitutto favorito da iniziative volte a promuovere la partecipazione politica delle donne.

Quindi con il mio impegno, e con il vostro aiuto, spero di poter contribuire a superare la diffidenza che ancora si avverte in merito alla invasione di campo delle donne e che non può essere tollerata in una nazione che pone la democrazia alla base della sua stessa Costituzione. E se non si persegue l’obbiettivo che uomini e donne abbiano le stesse opportunità in politica, la tanto declamata democrazia rimane esclusivamente una democrazia a metà.

La presenza femminile all’interno di amministrazioni pubbliche dovrebbe essere qualcosa di ovvio, così come ovvia è la presenza maschile. E dovrebbe essere una questione culturale e non stabilita e garantita per legge.

Bisogna ribaltare la convinzione del ruolo politico della donna visto come qualcosa di passivo. Le donne sono troppo spesso chiamate in causa solo quando devono esprimere un voto. Ebbene, le donne sono sì, elettrici, ma devono anche avere la possibilità di essere elette.

Allora come cambiare questo stato di cose? È l’universo femminile in primis che deve promuovere il cambiamento, al fine di ottenere e mantenere un ruolo centrale in ogni settore, dimostrare che la presenza di una donna a coordinare una azienda, un Ente, un circolo politico o a guidare una Amministrazione Pubblica non deve essere considerato un evento eccezionale, ma una consuetudine, una realtà normale e consolidata.

Una donna deve esser certa di poter essere protagonista della vita politica, della vita professionale, della vita sociale e della vita familiare, e deve poter aspirare a questo sin dall‘infanzia, senza limite o preconcetto alcuno. Se si porterà avanti tutto ciò, la collettività intera ne risulterà certamente migliorata.

In definitiva (e perché no, anche in una prospettiva utilitaristica) per quale ragione ci vogliono più donne in politica? Per la qualità fondamentale propria di ogni donna: essere una amministratrice nata. Che si amministri il ménage familiare, un’azienda o un Paese intero, ogni donna ha le caratteristiche per farlo. Per sua natura ella è infatti portata ad occuparsi degli altri: le donne sono madri. E questo vuol dire, che per indole personale, tendono a mettere gli altri al primo posto, e di conseguenza sono più sensibili alle esigenze del cittadino, sono più concrete ed operative, risultando quindi di grande utilità per la cosa pubblica.

Disse una donna, che rappresenta politicamente quanto di più lontano sia il mio sentire; «in politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna».

Io ci sono e così spero anche voi.

NESSUNO SI SALVA DA SOLO ❤

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